(ANSA) - TRENTO, 19 MAR - Momenti di paura sulle montagne di
Peio dove sabato scorso, ad oltre 2300 metri una ragazza di 26
anni, che stava trascorrendo una giornata sulla neve insieme ad
un'amica, mentre si trovava sulla sponda del laghetto di Doss
dei Cembri, a causa della rottura del ghiaccio sotto i piedi, è
caduta nelle acque gelide in un punto del lago profondo quasi
due metri.
Fortunatamente - si legge in una nota dell'Arma - si è trovato a
passare nelle vicinanze, libero dal servizio, un soccorritore
dipendente delle funivie del comprensorio sciistico di "Pejo" il
quale, attirato dalle urla di aiuto, immediatamente ha lanciato
l'allarme alla società che gestisce gli impianti di risalita e,
subito dopo, è intervenuto procurandosi una pala con cui,
avvicinatosi con prudenza al punto più prossimo alla donna ed
allungandogliela dalla parte del manico, è riuscito a darle un
appiglio per tenersi a galla.
Bagnata fradicia e in fase di assideramento, la 26enne è
stata subito riscaldata facendole indossare una giacca da
sciatore di uno dei Carabinieri, nonché portata nel vicino
rifugio dove ha potuto asciugarsi e rifocillarsi con una bevanda
calda, ringraziando di cuore il soccorritore e i militari
intervenuti per salvarla. Anche se in alta quota, si raccomanda
sempre prudenza, anche perché le temperature medie, in questo
periodo, sono più alte, aumentando i relativi rischi e,
soprattutto, il pericolo di valanghe, tant'è che i Carabinieri
sciatori della Stazione di Cogolo, impegnati nei servizi di
vigilanza sulle piste del comprensorio di Peio, hanno dovuto
sanzionare negli ultimi giorni ben 5 "freeriders", 3
scialpinisti colti a risalire una pista chiusa per pericolo
slavine, più uno sciatore ed uno snowboardista intenti a
scendere lungo altre due piste chiuse. (ANSA).
Si rompe il ghiaccio e cade nel lago, salvata dai soccorritori
Un dipendente delle funivie era in zona è ha lanciato l'allarme