Trentino

Le foreste possono aumentare capacità di immagazzinare carbonio

Stoccano 226 miliardi tonnellate in meno rispetto al potenziale

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 21 MAR - Un'attenta gestione delle foreste potrebbe aumentare la capacità dei boschi di immagazzinare il carbonio. A dirlo è uno studio pubblicato su "Nature" che vede coinvolti 60 enti di ricerca partecipanti alla "Global forest biodiversity initiative", tra cui la Fondazione Edmund Mach. Per la ricerca sono stati raccolti oltre un milione di dati che riguardano foreste di tutto il mondo, comprese quelle trentine.
    Si tratta - informa una nota - di rilevazioni di biomassa forestale eseguite da satellite e da terra che quantificano il contributo dei boschi come agenti di rimozione del carbonio dall'atmosfera.
    Le foreste svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio: durante la fotosintesi, assorbono anidride carbonica dall'atmosfera, trasformandola in biomassa: un processo chiamato "fissazione del carbonio". Le foreste immagazzinano grandi quantità di carbonio, principalmente nei loro alberi e nel suolo. Tuttavia, i cambiamenti antropogenici nell'uso del suolo, quali per esempio la deforestazione o i cambiamenti nelle colture, sono responsabili di rilasci di grandi quantità di carbonio nell'atmosfera, contribuendo all'aumento delle emissioni di CO2, principale gas responsabile dell'effetto serra.
    "Attraverso l'integrazione di dati telerilevati con quelli raccolti a terra, circa un milione di aree di studio compreso il Trentino, si è stimato che a livello globale il carbonio stoccato nelle foreste è inferiore di ben 226 miliardi di tonnellate rispetto al loro potenziale", spiegano gli autori dell'articolo, Damiano Gianelle e Lorenzo Frizzera. "La maggior parte (61%) di questo deficit di accumulo si trova in aree con foreste esistenti, in cui, attuando misure di salvaguardia dell'ecosistema, si può consentire alle foreste di svilupparsi fino alla maturità, ottimizzando così la loro capacità di assorbire e immagazzinare il carbonio. Il restante 39% del potenziale si trova in regioni in cui le foreste sono state rimosse o frammentate". (ANSA).
   

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