Trentino

Paolo Rossi incontra i detenuti del carcere di Bolzano

Progetto di inclusione per il reinserimento sociale e culturale

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 03 APR - Paolo Rossi, capocomico legato a doppio filo a Bolzano e al suo Teatro Stabile (Tsb), ha fatto visita alla Casa Circondariale assieme a Walter Zambaldi, direttore del Tsb, per incontrare i partecipanti dei laboratori teatrali proposti dal Tsb per i detenuti. Quello dedicato agli ospiti del carcere è un progetto di innovazione e inclusione volto al reinserimento sociale e culturale di detenuti ed ex detenuti attraverso la partecipazione e il coinvolgimento in percorsi e iniziative culturali.
    "Ho sempre sostenuto e continuo a sostenere il progetto e le attività del Teatro Stabile di Bolzano all'interno della Casa Circondariale", dichiara Rossi al termine di una chiacchierata con i detenuti, durante la quale ha parlato del suo modo di intendere il teatro, dell'inflessibile e duttile arte dell'improvvisazione, intrecciando gustosi aneddoti della sua carriera. "Non è la prima volta che incontro gli ospiti della Casa Circondariale di Bolzano e tornerò: penso sia fondamentale - soprattutto per chi fa il mio mestiere - portare conforto anche e soprattutto all'interno di quelle mura. Il Teatro come lo intendo io è un genere di conforto e partecipazione, fatto con il pubblico e non solo per il pubblico. Un continuo scambio, che, in questo caso, assume una valenza ancora più significativa per noi che lo facciamo".
    Punto di forza del progetto inclusivo dedicato a detenuti ed ex detenuti è la collaborazione tra istituzioni pubbliche, culturali e del privato sociale: l'iniziativa è coordinata dal Teatro Stabile di Bolzano, in collaborazione con Biblioteca Culture nel Mondo e Alpha&Beta Piccadilly, nel quadro delle attività del progetto "Art of Freedom" promosso con la Casa Circondariale di Bolzano e sostenuto dal Fondo Sociale Europeo della Provincia di Bolzano.
    Le numerose iniziative organizzate si inseriscono in un'ottica di riscatto e rilettura personale. Per incentivare un successivo reinserimento socio-lavorativo dei partecipanti, il progetto prevede attività di consulenza individualizzata con il coinvolgimento di rappresentanti del mondo produttivo locale che offrono un orientamento professionale. (ANSA).
   

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