Trentino

Presentato uno studio sui 12 consultori familiari in Trentino

Hanno accolto in media 1.123 persone ciascuno nel 2022

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 09 APR - Nel 2022 i dodici consultori familiari trentini hanno accolto in media 1.123 persone ciascuno. La sede consultoriale che ha accolto meno utenti ne ha accolti 5, quella che ne ha accolti di più ne ha accolti 3.717.
    A rivolgersi ai consultori sono soprattutto donne (94,3% contro il 5,72% dell'utenza media maschile) di età compresa tra i 26 e i 35 anni (47,39%) e persone con la cittadinanza italiana (85,01%). Questi dati emergono da uno studio condotto dalla Commissione provinciale pari opportunità (Cpo) con il supporto scientifico del Centro studi interdisciplinari di genere dell'Università di Trento a poca distanza dal 50/o anniversario della legge quadro sui consultori in Italia (numero 405/1975).
    Il Trentino ha recepito la normativa nazionale due anni più tardi, nel 1977, ed è stato uno degli ultimi territori ad implementarla.
    "La riduzione dei fondi per i consultori e le troppe occasioni in cui essi vengono messi in discussione giustificano e motivano lo studio realizzato dal Centro studi interdisciplinari di genere dell'Università di Trento, un lavoro che potrà favorire una riflessione tra cittadinanza, operatori e forze politiche nella prospettiva di una riqualificazione, di un ampliamento ed eventuale modifica dei servizi offerti dai Cf trentini", ha detto la presidente della Commissione provinciale pari opportunità Paola Maria Taufer.
    Giulia Feltrin e Giorgia Gironimi, coautrici dello studio sotto la supervisione di Alessia Tuselli, hanno illustrato l'indagine assieme a Carla Reale. In Trentino - si legge nel testo dell'indagine - è presente una sede consultoriale ogni 53.990 abitanti, contro la media italiana di una sede ogni 32.325 residenti. Il numero ottimale sarebbe una sede ogni 20.000 residenti. Un punto a favore della Provincia di Trento, invece, è il livello significativo di integrazione territoriale sanitaria e sociale, grazie alla collaborazione tra comunità locale e servizi sociosanitari. I consultori familiari trentini - emerge nell'analisi - sono anche più attrattivi rispetto a quelli di altre Regioni italiane per i giovani e gli adolescenti (14,9% di presenza delle giovani generazioni a fronte di una media italiana del 5,9%). A scarseggiare è il numero di figure professionali presenti nei singoli consultori, inferiore rispetto alla media nazionale. (ANSA).
   

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