Sono in corso le attività di verifica dei danni provocati dall'incendio divampato intorno alle 6 di questa mattina nell'area di endoscopia dell'ospedale Santa Chiara di Trento. Le cause sono ancora in fase di accertamento, ma per ora è escluso il dolo, in quanto i locali interessati dalle fiamme sono chiusi e interdetti al pubblico e al personale sanitario durante le ore notturne. Lo ha confermato, in conferenza stampa, la direttrice del Dipartimento infrastrutture dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), Debora Furlani.
"Intorno alle 6 è suonato l'allarme ed è iniziata la compartimentazione degli impianti ospedalieri per contenere l'incendio. Una squadra antincendio dell'ospedale ha raggiunto subito l'area interessata, già invasa dal fumo, ma non è entrata. Subito dopo sono intervenuti i vigili del fuoco del corpo permanente di Trento", ha spiegato Furlani.
L'incendio, a quanto emerso, ha interessato solo una sala, ma il fumo e la cenere ha invaso tutta l'area. Per sicurezza, i pazienti ricoverati nei piani superiori e nelle aree limitrofe, in particolare nel reparto di ginecologia e ostetricia e di oculistica, sono stati trasferiti. Complessivamente sono stati trasferiti una ventina di pazienti.
A quanto specificato dal direttore medico dell'ospedale, Michele Sommavilla, l'area di endoscopia interessata comprende quattro sale operative e alcuni locali tecnici e di servizio. All'interno sono custoditi otto strumenti endoscopici e altre apparecchiature tecniche e sanitarie di valore. "Risulta danneggiata in modo importante sia struttura sia attrezzature tecniche, che dovranno essere in parte smaltite e in parte pulite e verificate e, dove possibile, ripristinate. Per tornare alla piena funzionalità dell'area serviranno un paio di mesi", ha concluso Furlani.