(ANSA) - TRENTO, 02 LUG - I finanzieri del Comando
provinciale di Trento hanno eseguito un decreto preventivo del
gip di Rovereto che ha disposto il sequestro di beni e
disponibilità finanziarie per oltre 521.000 euro nei confronti
di 7 persone - sei pakistani ed un'italiana - per
intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera
(caporalato) e violazione delle norme sull'immigrazione.
A fronte di una busta paga formalmente corretta con una
retribuzione da 1.000 a 1.800 euro, i dipendenti, dopo aver
ricevuto l'accredito, erano costretti a restituirne in contanti
la gran parte. In diversi casi veniva anche chiesto ai
lavoratori di trasferire denaro in Pakistan a soggetti indicati
dai datori di lavoro. Nell'arco di un solo anno, ha appurato la
finanza, sono stati trasferiti illegalmente oltre 102.000 euro.
Le persone sfruttate lavoravano per 500-700 euro mensili, 4-5
euro l'ora. I lavoratori dovevano anche corrispondere 200 euro
al mese per il posto letto (in un alloggio con altri 10/15
connazionali) ed erano obbligati a fare la spesa, circa 150 euro
al mese, in un negozio riconducibile ad alcuni indagati, che in
3 anni hanno incassato quasi 22.000 buoni pasto elettronici,
oltre 152.000 euro. Gli investigatori hanno riscontrato anche
numerose violazioni alle norme in materia di sicurezza e di
igiene sul lavoro. (ANSA).
Caporalato in Trentino, 7 indagati. Sequestrate case e denaro
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