Trentino

Trentino, Fugatti insiste: 'Nuova ordinanza per abbattere l'orsa'

'Test dicono che Kj1 ha aggredito turista'. Animalisti ricorrono

Redazione Ansa

Non si arrende il presidente della Provincia di Trento. Dopo che il Tar gli ha bocciato la prima ordinanza per l'abbattimento dell'orsa Kj1, indiziata di aver aggredito martedì scorso un turista francese, Maurizio Fugatti ne ha firmata un'altra con la stessa indicazione. La novità è che il secondo provvedimento contiene i risultati di test che dimostrerebbero come sia stata proprio Kj1 ad aver attaccato l'uomo mentre correva da solo nei boschi sopra il comune di Dro. Ma le associazioni animaliste non ci stanno e annunciano nuovi ricorsi. Prosegue intanto la caccia al plantigrado da parte dei forestali che hanno piazzato una serie di trappole a tubo a tubo nell'area: l'animale è accompagnato da tre giovani esemplari "sub-adulti", di cui "abbiamo la certezza che possano vivere senza la madre", ha commentato l'assessore competente Roberto Failoni.

Il Tar di Trento aveva bloccato l'abbattimento perchè "senza alcuna possibile alternativa e, allo stato, senza un accertamento definitivo dell'effettiva riconducibilità dell'aggressione all'orsa nominata Kj1". Fugatti è quindi tornato alla carica con una nuova ordinanza che questa volta produce i risultati dei test condotti nei laboratori della Fondazione Mach di San Michele all'Adige sui campioni biologici del plantigrado raccolti dal Corpo forestale provinciale sul luogo dell'aggressione: c'è la certezza che sia proprio Kj1 la responsabile, è indicato. Gli animalisti insorgono e annunciano nuovi ricorsi al Tar. "Con il pretesto dei danni al turismo, che sono piena ed esclusiva responsabilità dello stesso Fugatti a causa delle mancate opere di informazione e messa in sicurezza dei sentieri da parte sua - afferma Massimo Vitturi della Lav - si chiariscono le reali volontà del presidente della Provincia di Trento: fare strage di tutti gli orsi che la stessa Provincia ha portato in quel territorio più di vent'anni fa".

Sul sentiero di guerra anche l'Enpa, secondo cui pure "il secondo provvedimento emanato contiene evidenti vizi di forma e di sostanza, giacché, pur individuando in Kj1 l'animale coinvolto nell'incidente di Dro, non fornisce particolari esaustivi sulla dinamica". L'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) sostiene che si tratta "di una mamma orsa di 22 anni, la più anziana del Trentino, con i cuccioli al seguito, che nella sua vita non ha mai creato alcun problema". Dalla parte dell'orsa si schiera poi la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente e dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell'ambiente. "Darò battaglia in ogni sede opportuna per fermare questa ossessione dei politici trentini per gli orsi", annuncia, avvertendo che "non può e non deve ripetersi il caso dell'orso M90, abbattuto in contemporanea con l'emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Tanto più che Kj1 è una mamma che si muove con tre orsacchiotti: la sua uccisione metterebbe a serio rischio anche la loro sopravvivenza".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it