Trentino

Chiuso un bar a Bolzano, 'era centrale di spaccio di cocaina'

Era gestito da un pregiudicato

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 30 AGO - Il questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori ha disposto la sospensione della licenza e la contestuale, immediata chiusura per 30 giorni del Bar "Centro 2" in Via Milano a Bolzano, considerato dagli inquirenti una centrale dello spaccio di cocaina.
    La chiusura è conseguente alla gravissima problematica che si è venuta a creare recentemente, culminata nell'intervento effettuato nel pomeriggio di ieri dalla Squadra mobile - sezione narcotici - della Questura, nel corso del quale tale P. C. - pluripregiudicato bolzanino di anni 64, gestore di fatto dello stesso, socio accomandante e dipendente della società di gestione del Bar, con regolare contratto di lavoro subordinato in qualità di barista, in esecuzione di un Provvedimento di affidamento in prova, alternativo alla detenzione in carcere, emesso dal Tribunale di Bolzano nei suoi confronti per condanne precedenti - in occasione del quale l'uomo è stato sorpreso mentre, all'interno del Bar, cedeva una dose di cocaina ad un tossicodipendente.
    La perquisizione consentiva di rinvenire e sequestrare ulteriori 19 involucri termosaldati contenenti cocaina, per il peso di circa 19 grammi, confezionate e pronte per lo spaccio, nascoste nel retro del bar all'interno di un sacchetto riposto sopra una canaletta per cavi elettrici; è stata inoltre sequestrata la somma di Euro 820 in contanti, ritenuta provento dell'attività di spaccio.
    La successiva perquisizione eseguita nell'appartamento di P.
    C. ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro ulteriori 19 involucri termosaldati di cocaina, del peso di circa 20 grammi, 2 bilancini di precisione e la somma di 7.500 euro in contanti, ritenuta provento dell'attività di spaccio.
    "L'utilizzo di un pubblico esercizio che si trova nel centro cittadino quale punto di riferimento per lo spaccio di droga è di una gravità inaccettabile", ha tenuto a precisare il questore Sartori. (ANSA).
   

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