Trentino

Il lago di Caldaro non rischia un rapido insabbiamento

L'ha stabilito uno studio coordinato dall'Agenzia per l'ambiente

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 02 SET - Non ci sono segnali di un rapido insabbiamento del lago di Caldaro. Lo ha stabilito uno studio coordinato dall'Agenzia provinciale per l'ambiente.
    Le indagini forniscono nuovi dati sul processo di sedimentazione in varie zone del lago e una panoramica cartografica della situazione attuale. Lo studio è stato condotto da un team interdisciplinare di scienziati dell'Istituto di geologia dell'Università di Innsbruck e della società Ahm di Innsbruck, con il coordinamento del Laboratorio biologico dell'Agenzia provinciale per l'ambiente e la tutela del clima.
    "La sedimentazione è un processo naturale, nel quale i corpi idrici stagnanti nel corso dei secoli si riempiono gradualmente attraverso il continuo accumulo di materiale organico e di materiale erosivo proveniente dall'area circostante", spiega Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico. Nel caso di Caldaro, secondo Stenico, il temuto interramento del lago è ridotto. Un aumento dell'insabbiamento e della conseguente sedimentazione avrebbe un impatto consistente sull'economia regionale, se si tiene conto dell'importanza che lo specchio lacustre caldarese riveste come area ricreativa e attrazione turistica nel comprensorio Oltradige-Bassa Atesina.
    Per effettuare lo studio sono state prelevate carote di sedimento da diverse zone del lago, che successivamente sono state sottoposte ad una caratterizzazione chimica e fisica e alla determinazione dell'età. Sebbene negli ultimi 80 anni si sia notato un aumento rispetto agli 800 anni precedenti, i dati raccolti mostrano che i tassi di interramento sono bassi. È pertanto da escludere una rapida sedimentazione del lago; anche il rischio di insabbiamento è al momento basso, tale da non richiedere nei prossimi anni costosi interventi di sfangamento.
    (ANSA).
   

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