Trentino

Sabes Alto Adige intensifica la collaborazione con la Charité

Formazione specialistica per giovani medici a Berlino

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLZANO, 03 OTT - Un progetto per i giovani medici altoatesini, iniziato poco più di un anno fa, ora si espande.
    Viene introdotta la possibilità di svolgere parte della formazione specialistica presso la rinomata Charité di Berlino.
    I rappresentanti dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige e della Charité hanno firmato un memorandum per intensificare la collaborazione già in atto.
    Ospedale universitario di Berlino Charité è uno dei più grandi Ospedali universitari d'Europa. La Charité si compone di più di 100 cliniche e istituti e con oltre 23.000 dipendenti, è uno dei maggiori datori di lavoro di Berlino. "La collaborazione con questo rinomato Ospedale rappresenta una grande opportunità per l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige e, non da ultimo, per i e le pazienti", è stato detto. La volontà di cooperazione, così come i temi specifici e gli obiettivi sono definiti in "Memorandum of Understanding" tra Azienda sanitaria e Charité.
    Il Memorandum conferisce alla cooperazione tra l'Azienda sanitaria e la Charité una veste ufficiale. L'obiettivo centrale della prevista cooperazione è l'instaurazione di strette relazioni tra le due istituzioni e l'ulteriore sviluppo e rafforzamento delle eccellenze nell'assistenza medica. L'accordo riguarda in particolare l'aggiornamento del personale specializzato, nonché vari temi relativi all'assistenza ai pazienti.
    L'assessore alla salute, Hubert Messner, ha detto: "La partnership con Charité apre ai nostri e alle nostre giovani medici opportunità uniche di formarsi ad un altissimo livello.
    In questo modo non solo investiamo sul futuro, ma anche sulla qualità a lungo termine e sulla sicurezza dell'assistenza medica in Alto Adige. È un network molto importante questo che si sta creando anche perché testimonia del fatto che pensiamo in maniera internazionale e agiamo localmente; così da offrire il meglio alle nostre concittadine e ai nostri concittadini".
    (ANSA).
   

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