"Il sistema scolastico trentino è organizzato in modo molto diverso in tema di voto di condotta rispetto al sistema nazionale: da noi si valuta la capacità di relazione, che è una sintesi di più elementi molto più ampia della semplice condotta scolastica". Così la vicepresidente della Provincia e assessora all'istruzione, Francesca Gerosa (FdI), intervenendo sulle modifiche introdotte a livello nazionale sul voto in condotta.
"Il tema del bullismo e della violenza a scuola è conosciuto e non è sottovalutato, ma a livello trentino il focus è di trovare il modo di far rispettare in modo inflessibile le regole di convivenza, in modo da formare persone che abbiano un comportamento proprio in ogni situazione, anche fuori dagli spazi scolastici. Il sistema nazionale parla di bocciatura per un 5 in condotta, ma la vera questione è recuperare i ragazzi, anche perché la bocciatura non risolve magicamente il problema", ha precisato l'esponente di Giunta.
"Il sistema scolastico trentino - ribadisce Gerosa all'ANSA - ha seguito negli anni un'impostazione che guarda alla 'capacità di relazione', che è anch'essa oggetto di valutazione, intesa come concetto più esteso della condotta, che è una parte. Comprende atteggiamenti e comportamenti con implicazioni pedagogiche più articolate, punta alla responsabilizzazione degli studenti e alla crescita della cultura nel rispetto di persone, regole e cose".
"A chi legge la mia posizione dandole una connotazione politica di contrasto con il ministro Valditara, dico che ha preso un'enorme cantonata e che si deve rassegnare", precisa Gerosa. "Con il ministro c'è sempre stata un'ottima sintonia e ne condivido gli obiettivi volti a crescere una generazione nel rispetto delle regole e delle persone, e ribadisco da parte mia tolleranza zero nei confronti di chi non rispetta i compagni e il personale scolastico. Quindi anche se le declinazioni sono diverse, le finalità sono le stesse".
L'assessora all'istruzione della Provincia di Trento ha annunciato anche una rivoluzione rispetto al sistema delle carenze formative, spiegando che è al lavoro per una "terza via" trentina. "Il sistema degli esami a settembre ricade troppo sulle famiglie, ma ritengo che anche il sistema delle carenze abbia dei punti di debolezza, così ho istituito, qualche mese fa, un Tavolo tecnico di approfondimento per elaborare una nuova proposta. L'obiettivo è il successo formativo dei nostri ragazzi, e dobbiamo cercare il modo più efficace e costruttivo per aiutarli a raggiungerlo. Siamo a buon punto, stiamo lavorando".