(ANSA) - TRENTO, 12 OTT - "È la prima volta dopo la vittoria
che riguardo le immagini. Un po' perché non vado a vedere
indietro e poi non ho avuto l'opportunità e devo dire che mi
sono emozionato.
"Noi allenatori dobbiamo trasmettere alla squadra quello di
cui ha bisogno. Questa squadra veniva da un anno difficile, era
molto chiacchierata e aveva bisogno di tranquillità. Di
combattere l'ansia, di vivere momento su momento. Non c'era
bisogno di motivarle ma di trasmettere sicurezza e quindi ho
cercato di restare impassibile ma dentro di me è diverso.
L'allenatore è un buon attore, deve trasmettere qualcosa e deve
scegliere cosa, a volte azzecchiamo la scelta a volte a no. Io
non credo nei discorsi che non hanno consistenza, una verità
dietro. Ad un allenatore devono piacere le sua giocatrici,
perché sono le sue. Come i figli. Se mi piacciono quelle degli
altri, come succedere ad alcuni allenatori, è difficile che la
squadra sia convinta e abbia autostima, abbia la forza di
affrontare altre squadre che sono più forti sulla carta.
Bisogna giocare meglio degli altri", ha concluso Velasco.
(ANSA).
Velasco 'all'Italvolley servivano solo sicurezza e tranquillità'
"Ci stiamo rendendo conto adesso di quello che abbiamo fatto"