Trentino

I trentini vorrebbero più figli di quanti ne hanno

Indagine demografica Ispat, saldo naturale negativo dal 2015

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 21 NOV - I trentini vorrebbero più figli di quanti ne hanno. Lo rivela il report "La natalità in Trentino fra desideri e realtà"m elaborato dall'Ispat sulla base dell'indagine sulle famiglie realizzata nel 2023. L'analisi ha coinvolto 4.116 persone, per 1.852 nuclei familiari.
    "Stando ai dati, quasi metà della popolazione adulta non realizza le proprie intenzioni in fatto di natalità. Un divario o disallineamento tra le intenzioni riproduttive e la loro realizzazione, che ci deve interrogare. Ecco perché come comunità e come governo provinciale dobbiamo continuare a lavorare per rimuovere gli ostacoli che stanno dietro ad una piena realizzazione degli individui in fatto di progetti di vita familiare", commenta il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.
    Secondo il report, in Trentino la dinamica demografica è di calo della natalità e di progressivo invecchiamento della popolazione. Il tasso di fecondità è di 1,37 figli per donna (in continua flessione) e inferiore a quello dell'Unione europea (1,46 figli per donna), ma più elevato rispetto al Nord-est (1,29 figli per donna) e all'Italia (1,24 figli per donna). La popolazione trentina cresce grazie al saldo migratorio, il saldo naturale è negativo dal 2015.

 Alla domanda sul numero "ideale" di figli che ognuno vorrebbe, solo il 4,9% della popolazione trentina risponde di non desiderarne nemmeno uno, mentre il 40,1% del totale dichiara di desiderare due figli (il 6% preferirebbe un unico figlio). Il 30,4% delle persone ha un numero di figli pari a quello desiderato, mentre il 43,8% ha sotto-realizzato la propria idea di genitorialità. Nella percezione dei fattori che potrebbero ostacolare o far rinviare la nascita di un figlio prevalgono le preoccupazioni di carattere economico, soprattutto tra gli uomini (28,5%), mentre le difficoltà di conciliazione tra famiglia e lavoro sono per le donne l'ostacolo maggiore (25,4%). (ANSA).
   

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