Trentino

A Trento il Natale di Sant'Egidio con le persone senza dimora

Saranno 40 gli ospiti accolti al Santissimo per la Vigilia

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 24 DIC - All'oratorio del Santissimo Sacramento di Trento i volontari di Sant'Egidio stanno preparando la festa di Natale per chi il Natale lo passerebbe in strada. Saranno 40 le persone accolte dalle 19. 30 nelle sale dell'edificio, spiegano i volontari Giacomo Pontara, Francesco Passerini e Anna Chiara Pizzato. Il gruppo di Sant'Egidio di Trento è nato proprio il giorno di Natale di quattro anni fa.
    Tornato da Roma, dove aveva conosciuto la Comunità, in quell'occasione Giacomo aveva radunato un gruppo di amici ed era uscito in strada con un piatto caldo e qualche regalo per le persone senza dimora.
    "Ci sono delle persone che abbiamo conosciuto quella sera che ancora ritornano alle nostre cene di Natale", racconta all'ANSA.
    Alcune di loro sono riuscite ad uscire dalla strada e desiderano ricambiare l'aiuto ricevuto. In questi giorni, per esempio, hanno aiutato a preparare i pacchi regalo e le sale che apriranno questa sera.
    "Due settimane fa abbiamo pubblicato un annuncio per la raccolta dei regali di Natale. Siamo stati aiutati dalle parrocchie di San Giuseppe e del Santissimo", spiega Francesco.
    Anche i volontari, come gli ospiti, saranno una quarantina. "E il 25 sera andremo in strada a visitare le persone che non sono riuscite a partecipare alla cena della Vigilia", aggiunge Giacomo.
    Anche per l'ultimo dell'anno è già in programma un'iniziativa solidale, il "Capodanno per tutti". Il 31 dicembre alle 19.30 i volontari di Sant'Egidio si troveranno nella sede di via Belenzani 53 e andranno in strada per incontrare le persone senza dimora. L'invito a partecipare è aperto ai giovani dai 18 ai 35 anni. Ogni mercoledì, inoltre, il gruppo di volontari esce in strada per incontrare le persone senza dimora.
    "Si tratta per la maggior parte di persone straniere", spiega Francesco. "Negli anni però c'è stato un cambio di nazionalità: all'inizio in strada incontravamo soprattutto persone di origini pakistane, ora invece di origini marocchine. Sono soprattutto uomini, ma c'è anche qualche donna". (ANSA).
   

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