Trentino

Scoperta a Trento una necropoli monumentale di epoca preromana

Ritrovamento nel centro storico, indagini ancora in corso

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 11 FEB - Gli archeologi della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia di Trento hanno scoperto una necropoli monumentale di epoca preromana nel capoluogo trentino. Il ritrovamento - si apprende - è avvenuto in occasione dei lavori di restauro e riqualificazione di un edifico storico, in via Santa Croce.
    Per gli esperti, il sito in cui è stata rinvenuta la necropoli era parte dell'alveo di piena del torrente Fersina.
    Proprio la presenza del corso d'acqua, avrebbe consentito la conservazione del sito, sigillato sotto i detriti alluvionali.
    La necropoli risale al primo millennio avanti Cristo: sono state documentate più fasi di frequentazione nel corso della prima Età del ferro (tra il 9/o e il 4/o secolo a.C.). La caratteristica principale è la presenza di stele funerarie infisse verticalmente che raggiungono i 2,4 metri di altezza, organizzate in file parallele con direzione principale Nord-Sud.
    Ogni stele delimita la tomba principale, attorno alla quale si sviluppano le tombe satelliti. I corredi funerari ritrovati risultano particolarmente ricchi ed è significativa la presenza di reperti in metallo (armi e oggetti ornamentali) che attestano strette relazioni con i popoli italici.
    "Nell'archeologica in corso di scavo abbiamo la possibilità di riconoscere l'élite di una società che evidentemente era insediata nella conca di Trento e che rappresentava il suo potere e prestigio attraverso la deposizione di oggetti emblematici del proprio status privilegiato", spiega il soprintendente, Franco Marzatico.
    Oggi, la necropoli si trova a una profondità di otto metri ristretto all'attuale livello di via Santa Croce, al di sotto anche delle quote stimate di epoca medievale e romana. Le ricerche archeologiche, ancora in corso, hanno consentito di scoprire duecento tombe, complete di prestigiosi corredi. Si stima che rappresentino soltanto una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo.
    Lo studio scientifico dei dati sarà effettuato da una équipe di ricerca interdisciplinare, che si avverrà di esperti di varie istituzioni italiane e straniere. (ANSA).
   

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