Trentino

Sicurezza operatori sanitari, Cisl: 'implementare sorveglianza'

La nota dei segretari del Trentino Pallanch Fp e Pilotti

Sicurezza operatori sanitari, Cisl: 'implementare sorveglianza'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRENTO, 29 MAR - "Vorremo conferma se sia vero che sia in corso una riduzione della turnistica della vigilanza negli ospedali", chiedono in una nota Giuseppe Pallanch, segretario generale della Cisl Fp, e Sandro Pilotti, segretario del comparto sanità, a proposito delle linee guide sulla sicurezza degli operatori sanitari in Trentino.
    "Bene prendere consapevolezza del problema perché le aggressioni al personale sanitario sono un atto vile. Tuttavia bisogna agire velocemente e l'Apss in questi gravi casi deve costituirsi parte civile per dare un segnale concreto di sostegno alle vittime, ma è necessario rispettare e tutelare le persone che lavorano nel settore", insistono i due sindacalisti.
    La Cisl condanna fermamente le aggressioni ai danni dei sanitari, "un fenomeno non più sostenibile - riferiscono - Secondo le statistiche dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, nel 2023 ci sono stati ben 18.000 operatori vittime di atti di aggressione, di cui il 26% di tipo fisico".
    "È necessario rafforzare la presenza dei presidi di polizia negli ospedali, in particolare nei settori delicati come pronto soccorso e servizi di salute mentale", sollecitano Pallanch e Pilotti che sottolineano come le aggressioni siano aumentate anche in Trentino: "Del 23% nel 2023 rispetto al 2022 e le vittime sono nel 73% dei casi le donne, mentre le categorie più colpite sono infermieri e oss (43%), medici (26%), fisioterapisti (15%)". I luoghi più esposti sono i pronto soccorso e salute mentale (40%), i reparti di medicina (25%) e i reparti di chirurgia (20%).
    "L'Apss deve costituirsi parte civile in queste situazioni.
    Anche la turnistica deve essere rivista e va implementata e non ridotta la presenze delle forze di polizia e di vigilanza. Ci si deve prendere cura di chi ci cura", concludono Pallanch e Pilotti. (ANSA).
   

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