(ANSA) - BOLZANO, 24 MAG - Quasi la metà dei fondi del Fesr,
Il Fondo europeo di sviluppo regionale, sono già stati attivati
in provincia di Bolzano, per il periodo compreso tra il 2021 e
il 2017. È questo il dato più importante emerso durante la terza
riunione del Comitato di sorveglianza del Fesr, svoltasi a
Laimburg, alla presenza dell'assessora provinciale all'Europa.
"Il Fondo europeo di sviluppo regionale ha portato a molti
risultati tangibili e visibili negli ultimi 20 anni, che hanno
permesso di realizzare progetti di valore avviati da molti
cittadini altoatesini", ha sottolineato l'assessora durante il
suo discorso introduttivo.
Al'interno del Comitato di sorveglianza del Fesr, i
rappresentanti della Commissione europea, dei Ministeri e delle
strutture responsabili della Provincia collaborano con le parti
economiche e sociali interessate. Essi valutano i progressi
nell'attuazione del programma o determinano la metodologia e i
criteri di selezione dei progetti finanziati, la relazione sulle
prestazioni e il piano di valutazione.
Dal lancio del programma, sono stati approvati 68 progetti
nel corso di diversi bandi. Complessivamente, dunque, è stato
utilizzato circa il 44% dei 246 milioni di euro previsti. Il
programma ha tre obiettivi principali: guidare il cambiamento
tecnologico (priorità Smart), contrastare il cambiamento
climatico (priorità Green) e rendere la mobilità sostenibile
(priorità Mobility). Un totale di circa 95 milioni di euro è
disponibile per la ricerca, l'innovazione e la digitalizzazione,
mentre altri 95 milioni di euro sono destinati al risanamento
energetico degli edifici pubblici e delle reti di
teleriscaldamento, nonché alla prevenzione dei rischi
idrogeologici. Quasi 48 milioni di euro sono disponibili per
progetti nel campo della mobilità sostenibile e multimodale. Il
5 ottobre 2022 la Commissione europea ha approvato il programma
Fesr per l'Alto Adige 2021-2027, uno dei primi programmi ad
essere avallati a livello nazionale.
Come progetto esemplificativo finanziato dal Fesr, Volkmar Mair,
direttore dall'Ufficio Geologia e prove materiali della
Provincia autonoma di Bolzano, ha presentato ai membri del
comitato il piano di opere per la protezione da caduta massi in
località Ronchi , nel Comune di Termeno. Il progetto è stato
realizzato in due lotti costruttivi e prevedeva la costruzione
di valli di protezione dalla caduta massi, utilizzando materiale
riciclato. Questa opera, oltre al declassamento del Piano delle
zone di pericolo del Comune di Termeno, creerà la possibilità di
sviluppo per zone di insediamento, produzione e turismo per la
località dell'Oltradige. (ANSA).