(ANSA) - BOLZANO, 16 DIC - Le donne che hanno subito o
subiscono violenza possono richiedere un contributo di
solidarietà provinciale per essere assistite da un legale. Uno
dei requisiti da soddisfare è che avvocati e avvocate devono
essere iscritti in un elenco che attesti l'esperienza e la
formazione continua in questo ambito delicato.
I partecipanti e le partecipanti sono stati informati sui
servizi e sulle prestazioni esistenti, nonché sugli aspetti
culturali, sociali e psicologici legati alla violenza. "Questa
formazione è prevista anche da fonti giuridiche nazionali e
internazionali, come il Piano strategico nazionale sulla
violenza maschile contro le donne, la Convenzione di Istanbul e
il rapporto di valutazione GREVIO, organismo di monitoraggio in
seno al Consiglio d'Europa", ha spiegato Astrid Wiest,
direttrice dell'Ufficio per la tutela dei minori e l'inclusione
sociale.
È stata inoltre sottolineata l'importanza di evitare la
vittimizzazione secondaria. Erodere, cioè, gli stereotipi
negativi e sessisti all'interno delle aule di Tribunale che
spesso portano a umiliare e trasmettere un giudizio morale sulla
vittima. "La violenza non è mai una questione privata. Chiunque
abbia subito violenza e intraprenda un'azione legale contro
questo reato deve essere supportata in modo competente e
adeguato e deve essere sostenuta da noi come società", ha
affermato Rosmarie Pamer, assessora provinciale alla Coesione
sociale.
Il "Contributo di solidarietà per il patrocinio legale alle
donne vittime di violenza e maltrattamenti" è un aiuto
finanziario concreto, a copertura delle spese di assistenza
legale, è stato introdotto dalla legge provinciale sulla
prevenzione della violenza (n. 13/2021) e può essere richiesto
presso i Distretti sociali da gennaio 2024. La prestazione viene
erogata a prescindere dal reddito, se la donna vittima di
violenza vive in Alto Adige, è seguita da un servizio Casa delle
donne accreditato sul territorio provinciale e ha depositato
denuncia o querela (qualora non sia perseguibile d'ufficio). Il
legale, che la donna può scegliere autonomamente, deve essere
iscritto all'Ordine degli avvocati di Bolzano da almeno due anni
e nell'apposito elenco suddiviso per materia civile e penale.
(ANSA).