Il gup di Terni ha rinviato a giudizio una coppia del posto accusata di alterazione di stato civile dopo essere ricorsa, in un Paese dell'est Europa, alla pratica della maternità surrogata, il cosiddetto 'utero in affitto'. Marito e moglie, per avere un figlio, si erano infatti rivolti ad una donna che aveva messo a disposizione i propri ovuli, poi fecondati con gli spermatozoi dell'uomo e impiantati nel suo utero.
Ricostruzione contestata dal difensore della coppia, l'avvocato Stefano Minucci. Per il legale "non è stata commessa nessuna falsificazione, visto che la pratica della maternità surrogata è perfettamente legittima" nella nazione dove è stata praticata.
Coppia a giudizio per 'utero in affitto'
Accusata di false informazioni a ufficiale stato civile