(ANSA) - PERUGIA, 23 DIC - "Il terzo Natale dopo il terremoto ci consegna da una parte la chiusura della fase emergenziale e dall'altra l'enorme difficoltà a far partire la ricostruzione, in particolare quella pesante e pubblica": è quanto dicono, all'ANSA, i sindaci di Norcia, Cascia e Preci, analizzando il momento che stanno vivendo i tre paesi umbri più colpiti dagli eventi sismici del 2016. "Per Norcia - dice Nicola Alemanno - è il Natale più difficile, dopo due anni di grande risposta da parte della comunità, adesso si avverte molta sfiducia.
Il sindaco della città di San Benedetto torna anche a ribadire l'urgenza di dichiarare le zone terremotate come "aree svantaggiate così che le imprese possano accedere ai contributi comunitari previsti. Questo - conclude - permetterebbe agli imprenditori locali di continuare a scommettere ancora su questo territorio". A Cascia la luce, dopo 3 Natali, arriva dal ritorno importante dei pellegrini in omaggio a Santa Rita ed è quanto evidenzia De Carolis: "A fronte di una ricostruzione che non parte come ci si sarebbe aspettati, la nostra speranza arriva proprio dal flusso turistico che in questo 2018 è tornato a registrare buoni livelli e quindi ci attendiamo per il prossimo anno un ulteriore incremento". Il più pessimista dei tre sindaci della Valnerina terremotata è Bellini di Preci: "Dopo oltre due anni dalle prime scosse siamo al disastro e al caos totale. Se la fase dell'emergenza è stata gestita nei tempi e nei modi giusti - dice - quella della ricostruzione è all'anno zero e per di più vedo scarso interesse a livello politico". "La gente è demoralizzata - aggiunge Bellini - per mandare avanti una pratica servono mesi, in tutto questo tempo a Preci siamo riusciti ad autorizzare solo 8 ristrutturazioni, serve un deciso cambio di passo".