(ANSA) - PRECI (PERUGIA), 1 LUG - Atto conclusivo per Corale, il progetto del Teatro Stabile dell'Umbria nato con l'idea di accostare alla ricostruzione fisica dei luoghi il ripristino del significato di comunità, per cercare di ricucire la ferita profonda tracciata dal sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016.
In questo mese di luglio riparte, con particolare attenzione al fiume Campiano e attraverso la realizzazione di un atto collettivo di ripensamento e di trasformazione del territorio, il progetto avviato nel 2017 con il sostegno della Regione Umbria e del MiBact e in collaborazione con il Comune di Preci.
Il lavoro di questi tre anni di attività si è concentrato, infatti, in questo piccolo borgo dei Monti Sibillini e gli strumenti scelti per attuare questo processo sono l'arte contemporanea e le arti performative, l'autocostruzione e la trasformazione del paesaggio.
A partire da maggio 2017, il gruppo di lavoro - composto da artisti, danzatori, attori e progettisti culturali - ha organizzato una serie di residenze ed eventi, esplorazioni del territorio, installazioni e performance, feste paesane, laboratori di differenti discipline, con la volontà di ricreare un sistema di azioni condivise e nuove abitudini grazie al quale la popolazione, costretta ad abbandonare il paese storico - completamente incluso nella zona rossa - e a trasferirsi nella parte bassa, potesse ritrovare il proprio senso di comunità.
Per l'estate 2019, quindi, Corale ha in programma l'atto conclusivo della parabola del rito e di questi tre anni di attività. Nel corso di 10 giorni, 50 persone (è possibile partecipare iscrivendosi a una call su www.coralesite.blog) sono invitate a partecipare a un'esperienza di abitazione, studio, invenzione, trasformazione collettiva del paesaggio fisico e relazionale del comune di Preci. Il fulcro di questo processo di riscrittura artistica e paesaggistica sarà rappresentato dal fiume Campiano e le aree circostanti. L'obiettivo è ripensare e trasformare il fiume da luogo dimenticato e in ombra della vita quotidiana post-sisma a luogo privilegiato, cuore poetico e di rinascita della valle castoriana e della comunità di Preci. Sabato 20 luglio è prevista una grande festa di apertura, un momento di convivialità e di divertimento pensato come spinta energetica per avviare il lavoro della comunità.
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