(ANSA) - PERUGIA, 24 APR - "Il coronavirus è anche peggio
della guerra, perché è traditore. Non risparmia nessuno.
Fisico asciutto, mente lucida e un po' di timore per
l'emergenza sanitaria che sta attanagliando il mondo. "Gli anni
della guerra e anche quelli successivi non sono stati facili -
ricorda ancora l'ex partigiano -, abbiamo patito pure la fame".
Il 25 aprile, per questo "ragazzo" della prima metà del secolo
scorso, resta un giorno speciale. "Quel giorno finì tutto -
sottolinea - e ritornammo alla vita, senza la Liberazione oggi
non sarei qui, ma sarei stato fucilato. Col 25 aprile sono
rinato un'altra volta". Ai giovani suggerisce di "essere sereni"
e ai governanti di "andare d'accordo e gestire le nazioni senza
contraddizioni".
Partigiano, Covid peggio della guerra
Ricorda la liberazione e a giovani dice "siate sereni"