Umbria

Maggioranza-opposizione Umbria insieme contro Covid

Per "lavoro comune contro un nemico comune"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 10 NOV - In Umbria la maggioranza di centro-destra e l'opposizione, il centro sinistra con il M5s, della Regione fanno fronte comune contro il Covid. L'Assemblea legislativa ha infatti approvato all'unanimità una risoluzione unitaria che impegna l'Esecutivo e la stessa Aula ad un "lavoro comune contro un nemico comune" per affrontare e superare l'emergenza sanitaria. Un documento firmato da tutti i capigruppo.
    Intervenendo durante i lavori la presidente della Regione Donatella Tesei, Lega, ha rivolto un appello "a tutte le forze politiche per lavorare insieme e fare uno sforzo contro un nemico comune perché è questo quello che i cittadini vogliono".
    (ANSA).
   

La risoluzione unitaria è stata illustrata dai consiglieri Eleonora Pace (Fdi) e Tommaso Bori (Pd) per conto di maggioranza e minoranza. Pace ha spiegato che nel documento “si accoglie l’appello della presidente Tesei e di tutte le forze politiche presenti in Aula a mettere in campo ogni sforzo possibile per un lavoro comune contro un nemico comune, nell’unico e esclusivo interesse di tutta la comunità umbra, richiamando tutte le forze politiche ad un univoco senso di responsabilità, aprendo un luogo di interlocuzione". "Si invita a proseguire - ha aggiunto - il lavoro nel rafforzamento degli organici delle strutture ospedaliere e dei servizi socio-sanitari territoriali anche alla luce dell’ulteriore potenziamento delle terapie intensive e sub intensive previsto all’interno del piano di contenimento dell’emergenza Covid. Si ribadisce l’impegno a stimolare e sostenere l’azione regionale per mettere in campo risorse per supportare economicamente e socialmente il tessuto produttivo e ogni possibile intervento per cittadini, famiglie, associazioni e imprese. Si conferma l’impegno per tutelare tutti i cittadini umbri, a partire da coloro che appaiono più fragili e indifesi a partire dai disabili che usufruiscono dei centri diurni e gli anziani nelle Rsa. I dati richiamati dalla presidente Tesei richiamano tutti - ha detto Pace - a un forte senso di responsabilità e alla presa d’atto che il nemico invisibile del Covid può essere contenuto e sconfitto solo attraverso un’azione sinergica dell’intera comunità. Esprimiamo un sentito ringraziamento e profonda vicinanza per l’enorme lavoro di dirigenti, medici, infermieri e tutto il personale socio sanitario chiamato a fronteggiare questa difficile emergenza”. Bori ha ricordato che “la firma dei gruppi di opposizione a questo documento dimostra la volontà di aprire una fase nuova rispetto al dibattito interno a quest’Aula". "Speriamo di poter dare - ha proseguito - un contributo che ci veda tutti uniti in una battaglia al servizio della nostra comunità. Vogliamo alzare il livello del dibattito, riportando lo scontro politico a confronto istituzionale. Oggi siamo ad un punto di svolta, a un cambio di marcia. La risoluzione è un punto di sintesi, uno sforzo comune che non vede qui nessun nemico, ma avversari politici che hanno una sfida comune, contro un nemico vero che è la pandemia. Auspichiamo che questo luogo di condivisione e di confronto venga convocato il prima possibile. Qui porteremo le tematiche che condividiamo in questa Aula: separazione netta tra strutture covid e covid free, che ci consentirà di ripristinare tutti quei servizi sanitari di diagnosi, terapia, assistenza e riabilitazione per tutte le altre patologie. Stabilizzazioni e nuove assunzioni sono necessarie perché la sanità è sotto organico, il personale è sotto stress. Va ripristinato il sistema di tracciamento che è in tilt, con un ruolo chiave per le Usca. Servono i tamponi per gli asintomatici, in particolare per i contatti diretti di contagiati. È necessario potenziare le strutture, pensare a covid hospital per evitare cluster familiari, monitorare le Rsa, pensare alla mobilità interregionale. L’emergenza sanitaria rischia di trasformarsi nella più grande crisi economica sanitaria e sociale dal dopoguerra ad oggi. Servono misure straordinarie. Non trasformiamo la pandemia in un momento di aumento delle diseguaglianze sociali e economiche per i nostri territori”. Per Stefano Pastorelli (Lega) “questa nuova ondata non era stata prevista dal Governo centrale". 2La Giunta regionale - ha sostenuto - ha messo in campo tutte le risorse possibili compatibilmente con i tagli ai trasferimenti e alla sanità regionale. La Giunta ha scelto misure più restrittive anche prima del Governo, dimostrando coraggio: l’ospedale militare, l’incarico a Bertolaso. Chiediamo ai colleghi un forte senso di responsabilità per superare le divisione di fronte ad una emergenza impellente. Vanno rinviate le polemiche sterili, facendo dieci passi indietro. Dobbiamo mettere in sicurezza la nostra regione, la salute degli umbri, la nostra economia”. “La presidente dimostra anche oggi un alto profilo istituzionale" ha detto Andrea For (Patto civico). "Sancire una tregua istituzionale - ha aggiunto -, che prosegua nei prossimi giorni anche nei mezzi di informazione, è un segnale importante. Come minoranza stiamo garantendo un profondo senso delle istituzioni. L'ospedale militare montato a Perugia dimostra la presenza dello Stato e l’impegno per affrontare l'emergenza. Al nostro personale sanitario deve andare il nostro forte ringraziamento. Dobbiamo affrontare la paura, la stanchezza, la sfiducia e la solitudine, tutti sentimenti che non permettono di individuare i contorni e le responsabilità. Il nostro senso di responsabilità non prescinde dal fatto che una verifica andrà fatta, quando tutto questo sarà passato andrà istituita una Commissione speciale per analizzare quello che è stato fatto e gli errori che sono stati commessi. Bisogna lavorare su tre assi: l’emergenza salute, la lotta alla povertà e lo sviluppo. Un pensiero infine a tutti coloro che lottano nelle terapie intensive e al cardinale Gualtiero Bassetti”. Per Michele Bettarelli (Pd) “bene lo spirito di apertura da parte della presidente". "Esprimo apprezzamento - ha detto - per lo spirito di apertura con il quale la presidente Tesei è venuta oggi in Aula, dimostrando di voler essere davvero la presidente di tutti. Ho accolto con piacere i suoi ampi segnali di apertura. Sono convinto che stia lavorando senza tregua, sarebbe fuori da ogni logica pensare diversamente. Molte sono le cose non fatte nel migliore dei modi, ma guardiamo avanti. Importante la previsione di un luogo di confronto con la minoranza e con tutti i soggetti impegnati in questa difficile fase della pandemia. Chi è in prima linea ci chiede di fare il possibile per aiutarli e questo è un nostro dovere farlo. Il tempo delle polemiche deve però finire per tutti. Ci sono tutte le condizioni per lavorare in maniera unitaria. Il primo segnale politico lo troveremo su un atto all’ordine del giorno di questa seduta e che riguarda i ristori per le attività chiuse con ordinanza regionale. Oltre all’utilizzo di risorse europee e governative, in questo caso specifici è indispensabile che la regione intervenga direttamente. Si tratta di un atto che auspico venga pienamente condiviso”. Thomas De Luca, M5s, ha parlato di “soluzione unitaria che assume grande valore". "So bene - ha proseguito - cosa significa essere oggetto di offese, soprattutto quando ti capite di venire sbattuto in prima pagina con notizie inventate. Quindi conosco bene quanto pesi un ruolo pubblico. Sono convinto che il ruolo delle opposizioni all’interno di un sistema democratico debba essere propositivo, ma anche di controllo e verifica, quello comunque di stare con ‘il fiato sul collo’ di chi governa. La dialettica rappresenta una ricchezza all’interno di una democrazia, sempre che sia collocata al di fuori dell’autoreferenzialità. Uno scontro forte, come in questa situazione, può portare ad una importante sintesi. Oggi, con la volontà di collaborazione, abbiamo dato un segnale di apertura di credito. La proposta di risoluzione unitaria assume particolare valore. È fondamentale l’apertura di un tavolo di confronto quale strumento operativo dove ognuno di noi, nella qualità di sentinella del territorio portiamo istanze, questioni concrete e proposte utili alla comunità umbra. Per quanto ci riguarda rimaniamo sempre aperti alla possibilità di svolgere un ruolo importante sul Governo. Oggi, per rispondere a questa forte emergenza non servono soltanto spazi fisici, ma anche assunzioni di personale per portare ‘ossigeno’ anche a chi sta lavorando in prima linea”. “Oggi finalmente abbiamo rimesso gli umbri al centro" ha sottolineato Vincenzo Bianconi (Gruppo misto). "Spero che questo luogo di lavoro per trovare insieme le migliori soluzioni possibili per combattere il covid - ha proseguito -, possa trasformarsi in una cabina di regia strutturata. Oggi dobbiamo stare insieme per lavorare per i più deboli, per contrastare l’emergenza sanitaria e lavorare per non farci trovare impreparati ad affrontare il rilancio economico di una Regione che soffre. Serve una visione di futuro condivisa e armonizzata. Serve mettere a leva le risorse residue della passata programmazione europea con il Recovery fund e con la nuova programmazione. Apriamoci al vero dialogo per costruire una Regione all’altezza delle aspettative degli umbri di oggi e di domani”. "Siamo pronti a fornire leale collaborazione per il bene degli umbri" le parole di Donatella Porzi, Pd. "Muoviamoci - ha detto - su un doppio binario: la gestione dell’emergenza e una visione prospettica che deve vederci pronti a cogliere tutte le opportunità per essere pronti nel momento della ripartenza. Auspichiamo che il luogo del confronto possa accogliere le istanze di cui ognuno di noi è portatore, perché nessuno rimanga indietro. Accompagniamo il lavoro dell’Esecutivo perché ogni strumento possa essere messo in campo nel più breve tempo possibile, a partire dall’immediato reperimento delle risorse umane per affiancare chi è in prima linea. Mettiamo a disposizione degli umbri tutto quello che è possibile per poter uscire da crisi. La scuola con la didattica a distanza genera tante disparità. Proviamo a farci portatori di istanze che possono raggiungere i ragazzi e le scuole nelle zone periferiche perchè non ci siano disuguaglianze”.

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