(ANSA) - PERUGIA, DEC 1 - In Umbria l'Aids aumenta la sua
diffusione tra i più giovani (in particolare nella fascia 25-29
anni) e "un'alta" percentuale dei soggetti colpiti, il 44%,
scopre l'infezione quando è già in una fase molto avanzata di
immunodepressione. E' il quadro che traccia con l'ANSA la
professoressa Daniela Francisci, direttore della Struttura
complessa di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di
Perugia, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla
malattia.
La professoressa Francisci ha rilevato che i media "tendono a
ricordarsi dell'esistenza dell'infezione soprattutto se non
esclusivamente , in coincidenza della Giornata mondiale". "In
realtà - aggiunge - l'attenzione della scienza nei confronti di
questa infezione-malattia è sempre rimasta alta in questi anni e
i progressi raggiunti nel trattamento sono stati enormi. Oggi,
se il paziente assume correttamente la terapia, che in genere
consiste in una sola compressa al giorno, e mantiene la carica
virale non rilevabile nel sangue, non trasmette ad altri
l'infezione, cioè non è più contagiante. Quindi anche se non si
può guarire, se il paziente assume correttamente la terapia (e
lo deve fare tutti i giorni per sempre ) può vivere a lungo e in
buone condizioni praticamente come i soggetti negativi.
L'infezione Hiv-Aids si è quindi trasformata in una patologia
trattabile, non guaribile, ad andamento cronico". (ANSA).
In Umbria Aids aumenta diffusione tra i giovani
Il quadro del direttore di Malattie infettive ospedale Perugia