(ANSA) - PERUGIA, 09 DIC - "Non sono manifesti pro-vita, ma
anti-scienza e contro la libertà di scelta. Serve l'immediata
rimozione dei manifesti apparsi a Perugia contro la pillola
Ru486, un attacco inaccettabile, vergognoso e oscurantista nei
confronti dei diritti delle donne": così il capogruppo del
Partito democratico, Tommaso Bori, relativamente ai manifesti
apparsi in città.
Per Bori "si tratta di manifesti dal contenuto grave e
intimidatorio nei confronti delle donne e dei medici".
"Sostenere che un farmaco, autorizzato dagli organismi preposti,
sia un veleno - sostiene - che costringe le donne ad una
procedura lunga, dolorosissima e che le espone a riconoscere il
figlio innegabilmente 'nelle proprie mani o nel wc', così come
riportato in una nota dell'associazione, è morboso e crudele,
oltre che falso. E per questo chiediamo che vengano rimossi:
siamo di fronte ad una maxi operazione di pubblicità
ingannevole. La battaglia politica e ideologica non può essere
combattuta sulla pelle delle donne, sui loro diritti e sulle
loro conquiste di libertà e autodeterminazione. Un tentativo
deleterio e pericoloso - conclude Bori - che rischia di essere
una vera forma di violenza psicologica". (ANSA).
Bori, rimuovere i manifesti pro vita
Per capogruppo Pd "attacco oscurantista alle donne"