(ANSA) - PERUGIA, 16 APR - Mentre in Italia la produzione
olearia 2020-2021 ha subito un calo netto del 30%, fermandosi a
255 mila tonnellate di olio circa, in Umbria, al contrario, è
stata un'annata "molto proficua" con 6.500 tonnellate contro le
2.
Un notevole quantitativo di prodotto che - è stato spiegato -
ha finito con il determinare uno stallo delle vendite dell'olio
umbro. Il Covid ha poi contribuito a rallentare ulteriormente le
vendite, anche se è stato sottolineato come la crescita del
commercio online di olio confezionato, ha in parte mitigato il
problema.
Non si registrano differenze "apprezzabili" sul numero di
imprese olearie attive: 215 il totale regionale, 156 in
provincia di Perugia (il 65% del totale) e 59 in quella di
Terni.
Le rese di olio-quintali di olive mediamente si sono aggirate
intorno ai 14-15 chili. Il numero degli ulivi in Umbria si
aggira intorno ai 7 milioni e mezzo, più di 8 ulivi per ogni
umbro.
"E possiamo dire, con orgoglio - ha sottolineato il presidente
della Camera di commercio dell'Umbria Giorgio Mencaroni - che
anche grazie alla spinta delle iniziative del sistema camerale,
come l'Ercole Olivario e l'Oro Verde, si è sviluppato un
rinnovamento del settore olivicolo da far parlare di
'Rinascimento' dell'olio dop e extra vergine d'oliva italiano e
umbro. Che, peraltro, vede impegnati nuovi protagonisti, forze
fresche, giovani e donne. L'Oro Verde dell'Umbria ha
intercettato questa linea verde che sostiene una decisa volontà
di investire in olivicoltura, per valorizzare cultivar
autoctone, procedere a reimpianti, puntando su processi
innovativi e sullo sviluppo tecnologico. E mi fa particolarmente
piacere notare come negli ultimi anni abbiamo visto scendere
l'età media dei premiati dell'Oro Verde, grazie all'inserimento
nelle aziende delle nuove generazioni". (ANSA).
Nel 2020-'21 Umbria ha aumentato produzione olio
In alcune aree anche del 70% secondo Camera commercio