(ANSA) - PERUGIA, 24 APR - Il "sipario" di una fabbrica si è
aperto alla musica e alla cultura. E' andato in scena il
concerto delle "eccellenze" fra bancali, muletti, scatole e
imballaggi.
E' successo nello stabilimento di "Ceramiche Noi", a Città di
Castello: 17, attualmente, i soci della cooperativa e i
lavoratori, che in due anni si sono ritrovati ad affrontare il
dramma della chiusura della azienda per cui lavoravano, dopo
aver ricevuto la notizia della possibile delocalizzazione del
sito produttivo in Armenia, e la successiva rinascita. Il
presidente della cooperativa, Marco Brozzi, e tutti gli altri
soci-lavoratori hanno trovato la forza di ripartire mettendo in
piedi, grazie alle proprie risorse finanziarie (tutta la loro
Naspi e una parte del Tfr, il trattamento di fine rapporto) ed
al supporto di Legacoop Umbria e dei sindacati, una azienda che
è diventata il simbolo della resilienza, senza mai fermarsi
durante tutto il lockdown, sfornando manufatti in ceramica unici
come il piatto "antibatterico".
Dopo l'inno d'Italia, i maestri Fabio Battistelli al
clarinetto e Stefano Falleri alla chitarra hanno eseguito una
serie di brani "icone" del repertorio del maestro Morricone,
Carosone e Pixinguinha-Lacerda, un'esibizione magistrale di "Um
a zero", intervallati dalla lettura del Quinto canto della
Divina Commedia, interpretato dagli attori, Elena Galvani e
Jacopo Laurino, Stradanova Slow Theatre.
Al termine della applaudita performance musicale, Patrizia
Venturini, sindacalista-attrice, ha letto, accompagnata dalle
note del clarinetto e della chitarra, un passaggio di un
intervento di Giuseppe Di Vittorio: "La cultura è anche uno
strumento di difesa e di potenziamento della libertà, perché non
si può concepire uno sviluppo nazionale della cultura senza la
libertà". Il concerto registrato oggi verrà poi trasmesso nel
pomeriggio di sabato 1 maggio sui canali social del Comune di
Città di Castello, riferisce l'ente. (ANSA).
Il concerto "delle eccellenze" in una fabbrica di ceramica
A Città di Castello