(ANSA) - PERUGIA, 09 GIU - "L'economia umbra mostra un
ritardo nello sviluppo di circa dieci anni rispetto al Paese e
di 25 anni rispetto all'Unione europea. L'Umbria vive una fase
di declino che ha radici profonde e lontane, che il Covid ha
solo accentuato.
"Nel primo semestre del 2020 il Pil italiano ha fatto
registrare un meno 12 per cento, divenuto meno 8,9 in
riferimento a tutto il 2020 grazie all'effetto delle misure di
sostegno. In Umbria - ha spiegato - meno 9".
Sull'andamento congiunturale, il 2020 segna "la caduta senza
precedenti dell'economia umbra, con le esportazioni in calo più
pesante rispetto all'Italia, flessioni generalizzate tranne il
settore chimico farmaceutico. L'edilizia ha interrotto la fase
di faticoso recupero, ma di recente sembra riavviato un sentiero
di crescita. Nel terziario male turismo e commercio al dettaglio
non alimentare. I piani di investimento sono stati rivisti al
ribasso, in particolare nel settore dei servizi. Nell'industria
è prevalso un atteggiamento di attesa, ma le aziende sono pronte
a far ripartire i piani quando il quadro generale sarà più
disteso. Sui posti di lavoro la parte più vulnerabile è quella
dei servizi, soprattutto per donne e giovani".
Sulle prospettive dell'economia regionale, lo scenario più
recente "induce un cauto ottimismo: l'economia umbra, come
quella italiana, mostra significative capacità di recupero, con
segnali di ripresa più robusta nel 2021, indice del carattere
sano del tessuto produttivo". Preoccupa - ha però osservato -
il possibile aggravamento del divario fra le imprese umbre: le
aziende che avevano saputo innovare sembrano pronte a un
rimbalzo rapido e foriero di acquisizioni di quote di mercato,
ma la parte più debole e meno strutturata, che è quella
prevalente, rimane ancorata a produzioni e tecnologie
tradizionali e potrebbe subire ripercussioni pesanti". (ANSA).
Bankitalia, l'economia umbra in ritardo di circa dieci anni
Lo ha detto Sartini (Perugia) alla Conferenza economia e lavoro