(ANSA) - PERUGIA, 11 OTT - Le immagini dell'attacco alla sede della Cgil a Roma, seguite da quelle di tutte quelle del territorio presidiate hanno aperto a Perugia l'iniziativa per celebrare i 125 anni della Camera del lavoro di Perugia. Che ha assunto, inevitabilmente, un ancor più forte significato dopo quanto successo nella capitale.
Iniziativa alla quale è intervenuta anche Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil nazionale. "Le Camere del lavoro - ha detto - sono presidio di democrazia e diritti fondamentali, uno straordinario patrimonio da salvaguardare e preservare e per questo oggi qua a Perugia festeggiamo una storia fatta di tante storie. In questi luoghi si costruisce da sempre un presidio di cittadinanza, si coltivano libertà e diritti".
Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil regionale dell'Umbria, ha ricordato la grande manifestazione antifascista in programma a Roma per sabato 16 ottobre.
Durante l'iniziativa sono stati evidenziati quindi i 125 anni di storia ma anche il "patrimonio comune per il futuro" che deve rappresentare ancora la Camera del lavoro di Perugia, nata nel 1896. Il segretario generale Filippo Ciavaglia, ha ricordato che quella provinciale è tra le più grandi d'Italia, con 80 mila iscritti su 650 mila abitanti, con 35 sedi sul territorio.
A coordinare gli interventi è stata Vanda Scarpelli, che ha ringraziato per i saluti il sindaco di Perugia Andrea Romizi e il prefetto Armando Gradone, e per la presenza in sala il questore Antonio Sbordone e il presidente dell'Assemblea legislativa Marco Squarta, oltre ai rappresentanti di Cisl e Uil.
Tanti applausi, infine, per la partigiana ultranovantenne Mirella Alloisio, moglie di Francesco Alunni Pierucci, primo segretario della Camera del lavoro di Perugia nel dopoguerra.
"Le camere del lavoro - ha detto - sono il perno della democrazia e lo sapeva anche Mussolini che le ha distrutte per primo pensando di rovinare per sempre la democrazia. Lo stesso hanno tentato di fare i fascisti di oggi distruggendo la Cgil di Roma. Hanno però dimenticato che la resistenza ha riaffermato la democrazia e noi intendiamo mantenerla".
Presidente Anci Umbria a iniziativa Camera del lavoro
Per Toniaccini sindacato "patrimonio della comunità"
Anche il presidente di Anci Umbria Michele Toniaccini ha partecipato all'iniziativa per i 125 anni dalla istituzione della Camera del lavoro di Perugia. "Il sindacato rappresenta un patrimonio della comunità, è un pezzo importante non solo del nostro mondo economico e produttivo, ma anche della nostra storia e cultura" ha detto. Il presidente - è detto in una nota dell'Associazione dei Comune - ha quindi espresso "solidarietà alla Cgil e dura condanna per quei gravi fatti che hanno visto un attacco alla casa dei lavoratori, alle forze dell'ordine e, più in generale, alla nostra democrazia". "Senza dimenticare - ha aggiunto - il personale medico-sanitario che in questi quasi due anni di pandemia è andato ben oltre il proprio dovere. Ogni manifestazione è lecita se non sfocia in aggressività e atti di violenza. Il senso civico e quello democratico non devono mai venire meno". Toniaccini ha poi ricordato che "proprio ieri è stata celebrata la Marcia della Pace con lo slogan I care: prendiamoci cura di tutti noi". "Il presidente Mattarella, nella lettera inviata ai promotori - ha proseguito -, ha definito la Perugia-Assisi un segno di speranza. E ha parlato di risorsa preziosa. Vorrei associarmi a queste parole, ai valori che la Marcia porta con sé e che Aldo Capitini intendeva affermare e tramandare 60 anni fa, quando la ideò. Dobbiamo tutti aspirare alla pace e non alla violenza. Quella pace che, come ha dichiarato il presidente, è un dovere. Vorrei concludere con un auspicio: l'Italia si appresta a mettere in atto la più grande rivoluzione della sua storia più recente, attraverso un documento strategico, il Pnrr, che contiene progetti, investimenti e una nuova visione delle nostre comunità. Fra le azioni, c'è una rinnovata sicurezza ambientale, cui, mi auguro si possa affiancare anche una vera sicurezza nel mondo del lavoro, perché si spezzi l'infausta catena delle morti sul lavoro. Anche una sola vittima è una sconfitta di tutto il nostro sistema. Dobbiamo essere sempre più uniti contro ogni forma di violenza perché il futuro dipende da ognuno di noi. La democrazia è lo strumento migliore per il benessere e il progresso civile della società; il confronto sereno, l'opportunità di crescita".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it