(ANSA) - PERUGIA, 27 OTT - L'incontro impossibile tra
Raffaello e Signorelli sarà uno dei molti motivi per cui
visitare la mostra "Raffaello giovane a Città di Castello e il
suo sguardo", promossa nell'ambito del Cinquecentenario della
morte di Raffaello nella Pinacoteca comunale tifernate.
Un percorso che racconta gli anni di Raffaello a Città di
Castello in cui diventa maestro autonomo, attraverso alcune
importanti opere come quella di esordio, l'Incoronazione di san
Nicola da Tolentino (1500) e il Gonfalone della SS.
La mostra sarà inaugurata sabato 30 ottobre e rimarrà aperta al
pubblico fino al 9 gennaio 2022. Promossa da Comitato regionale
umbro per le celebrazioni raffaellesche, Comune di Città di
Castello e Regione Umbria, è inserita nel calendario delle
manifestazioni approvate dal Comitato nazionale per le
celebrazioni. L'esposizione è curata da Marica Mercalli, già
Soprintendente dell'Umbria e ora direttore generale per la
sicurezza del Patrimonio culturale del Mic, e Laura Teza,
professore associato di Storia dell'Arte moderna dell'Università
degli Studi di Perugia.
Cuore dell'esposizione è il gonfalone della Santissima Trinità
di Raffaello, unica opera mobile del maestro rimasta in Umbria,
conservata nella stessa Pinacoteca e considerata dalla critica
uno dei suoi primi dipinti. Le altre opere di Raffaello in
mostra tornano a Città di Castello per la prima volta in questa
occasione. "Il gonfalone - spiegano le curatrici - testimonia il
processo graduale di affrancamento di Raffaello dal suo maestro
Pietro Vannucci detto il Perugino e il confronto diretto con
Luca Signorelli". I due dipinti d'ora in poi, Gonfalone e
Martirio, verranno mostrati fianco a fianco nella stessa sala, a
testimonianza dello sguardo di Raffaello che li ha legati
insieme per sempre.
Per visitare la mostra è consigliata la prenotazione:
cultura@ilpoliedro.org, 075 8554202. (ANSA).
A Città Castello il racconto di come Raffaello diventò maestro
"Raffaello giovane e il suo sguardo" fino al 9 gennaio 2022