Umbria

Lega, preoccupati per centro islamico a Collazzone

"Vigilare sul rispetto delle norme"

I rappresentanti della Lega

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 30 OTT - "Che si chiami 'sede della comunità islamica', 'centro islamico' o 'moschea' la sostanza non cambia, come Lega, pur riconoscendone la legittimità, esprimiamo preoccupazione per la nuova struttura a Collepepe, nel comune di Collazzone". È l'intervento congiunto del referente territoriale Luciano Capoccia, dei consiglieri comunali Loreno Marcacci e Fabio Minelli e della referente provinciale Manuela Puletti, responsabile regionale del dipartimento sicurezza ed immigrazione.
    "Come Lega condividiamo e rilanciamo la preoccupazione di gran parte dei cittadini - proseguono i leghisti in una nota - per l'apertura della nuova sede islamica a Collazzone. A nostro avviso le priorità, in questo momento, storico sono ben altre: la ripartenza delle attività economiche, la tutela della salute e il ritorno a una vita normale dopo due anni di emergenza sanitaria. Da qui serve ripartire, rialzare la testa e rispondere alle reali esigenze dei cittadini che di certo non vedono come priorità, l'apertura di nuove sedi islamiche.
    Nel pieno rispetto delle leggi, chiediamo, dunque, all'amministrazione comunale e agli organi preposti, di vigilare con tutti gli strumenti possibili e nell'ambito delle rispettive competenze, affinché la nuova sede venga utilizzata come punto di aggregazione e non come centro di culto, che sia un punto di ritrovo per la vita sociale e non un luogo di preghiera, perché, se così fosse, ne verrebbe meno la destinazione d'uso consentita dai permessi e di conseguenza ne sarebbe auspicabile e necessaria la chiusura, visto il mancato rispetto delle normative vigenti. I luoghi di culto hanno ben altre caratteristiche e necessitano di altre tipologie di documentazioni". Vigileremo - conclude la nota "affinché ogni regola sia rispettata così come siano rispettati i distanziamenti, l'utilizzo delle mascherine e le norme di sicurezza legate all'emergenza sanitaria". (ANSA).
   

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