(ANSA) - TERNI, 17 GEN - "Alla crescita del Pil registrata
nel 2021 in Umbria non corrisponde in modo lineare una crescita
dell'occupazione, caratterizzata anzi da altissimi livelli di
precarietà, visto che solo un'assunzione su dieci è stabile, con
donne e giovani maggiormente penalizzati". A tracciare questo
quadro, definito "preoccupante", è stato oggi il segretario
generale della Cgil di Terni, Claudio Cipolla, sulla base dei
dati elaborati dall'Ires Cgil Umbria, il centro studi del
sindacato.
"A fronte del rimbalzo economico del 2021, che comunque non
copre il gap accumulato dal 2008 ad oggi - ha sottolineato
Cipolla -, non si è registrato un incremento altrettanto marcato
dell'occupazione. Un ritardo che riguarda soprattutto giovani e
donne, con un'occupazione degli under 35 che è al minimo storico
e un differenziale nel tasso di occupazione tra uomini e donne
che in Umbria si aggira intorno al 14%, ben al di sopra della
media nazionale".
Rilevante anche il dato relativo al reddito di emergenza, le cui
domande sono quasi raddoppiate, passando sempre in provincia di
Terni dalle 1.942 del 2020 alle 3.331 del 2021.
"Tutti questi dati ci riconsegnano una fotografia preoccupante,
bisogna accelerare su alcune scelte" ha detto il segretario
generale della Cgil. Secondo il quale "nel 2022 le tante risorse
messe a disposizione, non solo attraverso il Pnrr, devone essere
utilizzate per dare una svolta, a livello qualitativo e
quantitativo". "Serve lavoro sicuro e stabile, che dia certezze
e garanzie ai lavoratori stessi" ha aggiunto. Ma anche
"questioni come sanità e modello di sviluppo hanno bisogno di un
cambio di direzione netto" ha concluso il rappresentante della
Cgil, sindacato che nell'ultimo anno ha registrato 2 mila nuovi
iscrizioni, arrivando a contare un totale di 23 mila iscritti.
(ANSA).
Cgil Terni, con crescita Pil non aumenta lavoro stabile
Nove assunzioni su 10 precarie, giovani e donne penalizzati