(ANSA) - TERNI, 18 GEN - "Purtroppo, dopo cinque anni siamo
ancora alle fasi preliminari del processo con continui rinvii e
perdite di tempo. La verità è che la pazienza inizia a finire in
noi, che dopo il 'danno estremo' da te subito non vorremmo
subire anche la beffa.
Per i familiari di Riccetti "il dolore e il vuoto di una perdita
tanto assurda quanto prematura" non sarà "mai colmato".
"La verità è che non passa giorno, da 60 mesi a questa parte -
continua il post - che il pensiero non sia rivolto a te e a quel
maledetto giorno. La verità è che c'è chi si è abituato a
convivere con il dolore e chi non ci riuscirà mai. La verità è
che ci manchi terribilmente perché non è umanamente né
razionalmente accettabile ciò che ti è successo. La verità è che
stiamo aspettando la verità…ancora…per rendere giustizia a te e
alle altre vittime innocenti. Per sapere realmente come sono
andate le cose. Per avere nomi e cognomi di chi non ha fatto il
proprio lavoro. Per sapere chi ha pensato solo al proprio
tornaconto a discapito delle vite altrui".
Sempre su Facebook l'Associazione ha anche pubblicato l'ultima
foto inviata da Alessando quel pomeriggio del 18 gennaio 2017 -
"per rassicurarci che tutto andasse bene" spiega il post".
Riccetti viene ricordato oggi alle 18 a Terni con una messa
nella chiesa di Santa Maria Regina e domenica, in occasione del
suo compleanno, alla stessa ora, nella chiesa di San Pietro.
(ANSA).
Familiari vittima di Rigopiano, la pazienza inizia a finire
Associazione Riccetti chiede "sentenze definitive e pene certe"