(ANSA) - PERUGIA, 20 GEN - "In Umbria non sono stati
segnalati ancora casi di peste suina africana (Psa). Proseguirà
pertanto il contrasto alla diffusione dei cinghiali, vettori
della malattia, secondo la programmazione regionale, ma non
potrà essere prorogata la caccia in battuta, poiché non è
consentito dalla normativa e potrebbe, anzi, accrescere i rischi
di propagazione della Psa".
Considerato che la specie è il veicolo del virus fra la fauna
selvatica, la diminuzione della densità di popolazione è
senz'altro uno degli obiettivi da perseguire, come già stabilito
dal Piano di sorveglianza e prevenzione in Italia della Psa 2021
inviato dal Ministero della Salute alle Regioni".
"Il prelievo venatorio, infatti, costituisce lo strumento più
diretto ed efficace - continua Morroni - per ridurre la
diffusione dei cinghiali sul territorio, ma va coniugato con i
criteri di gestione e di controllo della propagazione della
malattia. Nelle ordinanze emanate per le zone dove è stata
rilevata la presenza della Psa e nei Piani regionali - evidenzia
- vengono individuate, bloccate o limitate tutte le attività che
comportano frequentazione delle aree infette e che rischiano di
causare stimoli alla mobilità della specie cinghiale. In questa
ottica, nelle zone di presenza del virus, in attesa di specifici
e mirati piani di abbattimento, è stata sospesa anche la
caccia". "Di conseguenza, fin tanto che sul nostro territorio
non sarà rilevata la presenza della Psa - sottolinea ancora
l'assessore - continueranno tutte le ordinarie attività di
controllo e di contenimento che, come più volte ribadito, non
devono essere considerate attività venatoria e, come tali, non
rientrano nella sfera delle prescrizioni previste dal calendario
venatorio. Proseguirà, altresì, il prelievo venatorio del
cinghiale attraverso la caccia di selezione, come previsto dal
calendario venatorio". (ANSA).
Morroni, non rilevata la presenza di peste suina in Umbria
"Proroga caccia cinghiale in battuta né consentita né opportuna"