Umbria

Comunità ucraina a Terni, cosa sarà delle nostre famiglie?

Lacrime, preghiere e telefonate per sapere che succede

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 24 FEB - "E' stata una notte ed è un giorno infernale. Noi qui e i nostri familiari a casa, con le sirene antiaeree che suonano. E' una grande disgrazia. Ora non riusciamo a trovare la pace, siamo terrorizzati. Là abbiamo i nostri figli, i nostri nipoti. Che cosa ne sarà di loro?": a chiederselo è Olga, una delle tante colf e collaboratrici domestiche ucraine che vivono a Terni ormai da decenni e che ogni giovedì, nel loro pomeriggio settimanale libero, si ritrovano nelle vie del centro città per trascorrere qualche ora di svago insieme.
    Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il suo volto, come quello di tante connazionali, è velato dalle lacrime, mentre le mani afferrano in modo compulsivo il cellulare, in attesa di notizie in tempo reale.
    "L'unico tema di discussione oggi è solo la guerra, siamo tutte nervose" dice ancora Olga, che è originaria di Ivano-Frankivs'k, ad est del Paese, colpita alla periferia. "La situazione è molto grave - continua -, non sappiamo come andrà a finire. E' il primo giorno di invasione, ma hanno colpito tutte le città, anche quelle che stanno al confine con la Polonia. Ora chiamano a combattere tutti gli uomini, anche quelli che non hanno mai tenuto le armi. Si sta creando il panico ed è sparito tutto, anche il pane. Io ho perso tutte le speranze".
    L'unico "conforto", spiegano Olga e le sue connazionali è dato al momento "dalla preghiera". Nel pomeriggio alcune di loro, di rito ortodosso, si sono ritrovate nella parrocchia di Santa Maria Regina per recitare il rosario.
    "Io ho un nipote di 21 anni che fa il soldato, sappiamo solo che è scoppiato un magazzino di armi, ma nulla di lui" racconta Mariya. "E' un disastro - prosegue -, è incomprensibile che nel 21/o secolo, dopo due anni di pandemia ancora in corso, ci sia una guerra. La speranza era che non arrivasse mai, ma se Putin dice una cosa la fa". (ANSA).
   

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