(ANSA) - PERUGIA, 10 MAR - "Gli esperti del Cts e Nucleo epidemiologico regionale riconducono l'aumento dei casi positivi in Umbria a più fattori. Da una parte la diffusione al 60 per cento della variante Omicron 2, sicuramente più contagiosa, dall'altra un calo di attenzione di tutti nell'adottare le precauzioni".
Fortunatamente gli indicatori di gravità, quindi ricoveri e occupazione posti in terapia intensiva, non si muovono in positivo".
Coletto ha quindi rinnovato l'invito "ad adottare tutte le misure che ormai conosciamo per proteggerci dal virus, sollecitando tutti coloro che non si sono vaccinati con la terza o prima dose, a farlo al più presto perché i non vaccinati possono sviluppare forme più gravi della malattia prodotta dal virus".
La curva epidemica, come pure la media mobile a sette giorni, in Umbria mostra un trend in aumento rispetto alle settimane precedenti. L'incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti all' 8 marzo è pari a 897: questi i dati che emergono dal report settimanale dal Nucleo epidemiologico regionale. L'Rdt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a sette giorni aumenta attestandosi ad un valore di 1,48.
L'andamento regionale dell'incidenza settimanale mobile per classi di età - riferisce la Regione - mostra un trend in leggero aumento per tutte, più marcata fra tre e 24 anni. Tutti i distretti sanitari hanno l'incidenza settimanale in aumento ma ancora inferiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti. Rispetto alla settimana precedente si osserva una leggera diminuzione nell'impegno ospedaliero regionale (all' 8 marzo 140 ricoveri di cui cinque in terapia intensiva), mentre si registrano nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo, 17 decessi. Rispetto alla settimana precedente si registra un aumento della percentuale di positivi sul totale dei tamponi (15.3 per cento) con un numero di test paragonabile.(ANSA).