Umbria

Pm, illegale attività abbattimento principio attivo cannabis

Contestata tra reati ipotizzati in indagine incendio Gubbio

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 03 MAG - Era illegale, per la Procura di Perugia, l'attività svolta per conto di altri di abbattimento del principio attivo contenuto nella cannabis light lavorata nell'edificio di Gubbio nel quale il 7 maggio dell'anno scorso avvenne un incendio che provocò la morte di due dipendenti.
    Emerge dall'avviso di conclusione delle indagini nei confronti dei cinque gestori dell'attività nel quale si ipotizza anche la violazione della legge sugli stupefacenti.
    Parallelamente agli accertamenti sull'incendio, la guardia di finanza, nell'ambito di un altro procedimento - entrambi coordinati dal sostituto procuratore Gemma Miliani -, aveva infatti proceduto al sequestro di un pacco segnalato da un'unità cinofila come stupefacente presso un centro di spedizioni della provincia. Risultato inviato dalla società titolare dell'attività e destinato ad una tabaccheria nel Lazio. Partendo da questo episodio venivano quindi delegate attività per individuare fornitrici ed acquirenti della ditta titolare dell'opificio, con numerose perquisizioni e sequestri di cannabis nei confronti di fornitori e clienti che consentivano di approfondire i rapporti commerciali e i servizi sottesi alle fatture analizzate.
    La Procura perugina ritiene che l'abbattimento del principio attivo della cannabis light sia un'attività illegale in quanto non prevista tra quelle indicate nella legge che disciplina la materia, anche perché legata alla ricezione e quindi allo smistamento ad altri della stessa cannabis abbattuta.
    Al momento dell'incendio l'opificio di Gubbio aveva tra l'altro ricevuto circa 300 chili della sostanza da trattare.
    Oltre alla coltivazione della canapa - è emerso dalle indagini - veniva quindi fatta un'attività per conto terzi. (ANSA).
   

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