(ANSA) - PERUGIA, 25 MAG - "Nonostante la sfiducia da parte
del consiglio comunale, cui è seguita di fatto quella
dell'assessore Coletto tramite i media, la direzione generale
dell'azienda ospedaliera di Terni, non solo resiste in virtù di
un pastrocchio burocratico della Tesei che ha sottoscritto un
contratto triennale in scadenza solo nel 2023 ma continua a
produrre atti dannosi". Così il consigliere regionale del
Partito democratico Fabio Paparelli.
"Anche in ospedale di Terni ormai - prosegue, in una sua nota -
lo slogan 'Prima Terni' sembra essere un lontano ricordo
strumentale. Basta leggere gli atti relativi al servizio tecnico
per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed
economica e del definitivo per gli interventi di miglioramento
sismico a quattro 'corpi' dell'ospedale Santa Maria".
"L'azienda ospedaliera - prosegue Paparelli - ha chiuso infatti,
la procedura indetta lo scorso 25 marzo per un importo
complessivo da oltre 220 mila euro, con un ribasso offerto del
50%. Ancora una volta gare al massimo ribasso, a scapito della
qualità dei servizi e della sicurezza sul lavoro, appannaggio di
aziende del tutto estranee al contesto territoriale. Se pensiamo
agli ingenti fondi per le consulenze con l'Università di
Firenze, che stridono con le costituende aziende
ospedaliere-universitarie, ritenute indispensabili per la
verifica del fantomatico project financing per il supposto nuovo
ospedale, il quadro diventa più chiaro.
Occorre al contrario aprire una seria analisi sui criteri di
aggiudicazione degli appalti pubblici, visto che ribassi come
quelli per il progetto relativo al miglioramento sismico,
lasciano perplessi".
"A tal proposito - continua Paparelli - mi farò promotore,
insieme alla minoranza, di un ddl regionale sul tema appalti e
responsabilità sociale delle imprese". "Terni ha bisogno di un
investimento pubblico, di un processo partecipato con tutti i
portatori di interesse, cui non mancheremo di dare il nostro
apporto in sede di governo nazionale". (ANSA).
Paparelli (Pd), direzione ospedale Terni resiste alla sfiducia
"Ma troppi effetti dannosi"