Umbria

Sempre più giovani i nuovi utenti dei servizi Caritas

Da rapporto emerge nuovo fenomeno degli "occupati poveri"

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 30 MAG - È aumentato di oltre il 12 per cento in un anno, con molti più giovani tra i nuovi utenti, il numero di persone che si è rivolto al Centro di ascolto della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve per chiedere un aiuto, passando dai 1.306 del 2020 ai 1. 467 del 2021. Di questi il 73,4% sono stranieri e il 26,4% italiani. È uno dei dati che emerge dal settimo Rapporto Caritas sulle povertà "Prendiamoci cura", presentato al "Villaggio della Carità" di Perugia dal direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, dall'economista Pierluigi Grassetti, coordinatore dell'equipe dell'organismo, e dallo statistico Nicola Faloci. Presenti all'incontro anche l'arcivescovo emerito il cardinale Gualtiero Bassetti e l'amministratore diocesano e vescovo ausiliare mons.
    Marco Salvi, oltre a rappresentanti delle Istituzioni civili locali e a tutti gli attori sociali operanti nel territorio.
    "Oltre il 50 percento dei poveri che chiedono aiuto non ha più della licenza media inferiore - ha spiegato Grassetti - e spesso questo si accompagna ad un abbandono precoce del percorso di studi. Una povertà educativa fortemente legata a quella economica. La povertà economica, quindi, genera la povertà educativa che, a sua volta, ripropone e riperpetua la povertà economica: è come persistere in una trappola della povertà".
    Cresce il numero dei disoccupati ma anche degli occupati che accedono alla Caritas. "Sono i lavoratori poveri" ha detto l'economista. "Il lavoro in molti casi non basta più - ha aggiunto - per affrontare e risolvere il problema della povertà perché ci sono contratti precari, lavori stagionali, salari bassi. In moltissimi casi la povertà convive con una situazione lavorativa inadeguata generando gli 'occupati poveri'".
    Pandemia e emergenza profughi ucraini tra i fattori che hanno contribuito ad alzare notevolmente il livello di interventi da parte della Caritas, in alcuni casi anche quadruplicati, soprattutto quelli relativi a beni e servizi materiali. (ANSA).
   

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