(ANSA) - PERUGIA, 24 GIU - E' ormai praticamente sparita in Umbria la variante Omicron uno del virus che che provoca il Covid. "Ormai non la vediamo più ma troviamo Omicron cinque per un 25-30 per cento e la quattro, molto simile all'altra per contagiosità e clinica, per un dieci per cento" ha spiegato Antonella Mencacci, responsabile dal laboratorio di microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Perugia e docente dell'Università degli Studi del capoluogo umbro, che ha risposto all'ANSA attraverso l'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera.
"Mi aspetto un aumento della Omicron cinque, probabilmente destinata a soppiantare la due" ha detto ancora Mencacci.
Riguardo alla ripresa dei contagi, per la docente è dovuta a due fattori. "C'è lo sviluppo - ha affermato - di varianti ancora più contagiose e quindi trasmissibili. Si stima che un infetto possa contagiare altre 17 persone, peggio del morbillo.
C'è il venire meno delle misure di contenimento, dell'uso delle mascherine, del distanziamento e del Green pass. Abbiamo quindi una variante più contagiosa e una popolazione che si protegge di meno: ecco l'aumento dei contagi". Secondo la professoressa Mencacci "il livello di carica virale dei tamponi analizzati è abbastanza elevato". "Certo - ha aggiunto - i molecolari che si fanno quest'anno sono molti di meno rispetto al 2021 ma tutti i test immunocromatografici che si fanno hanno livelli di carica elevati. Da un punto di vista clinico Omicron ha la caratteristica di infettare maggiormente le alte vie aeree e quindi la sintomatologia è meno grave delle varianti precedenti. Soprattutto - conclude Mencacci - nei pazienti vaccinati o con una precedente infezione".
Omicron uno ormai sparita in Umbria
"Soppiantata da cinque e quattro" spiega professoressa Mencacci