Paolo Petroni
(ANSA) - SPOLETO, 02 LUG - Dopo l'omaggio a Pina Bausch, con
la sua ''Le sacre du printemps'' stravinskiana interpretata per
la prima volta da danzatori africani, che ha aperto questa 65/ma
edizione del Festival di Spoleto, ecco un altro ricordo di una
grandissima ballerina e coreografa, Trisha Brown, scomparsa a 81
anni nel 2017, con la compagnia che ha ancora il suo nome e ne
porta avanti l'eredità, impegnata l'1 e 2 luglio al Teatro
romano in ''Astral converted'' e ''Working title'', poi domenica
3 luglio i suoi early works ''In plain site'' a Palazzo
Collicola.
Cresciuta, dopo il diploma, nella New York anni '60, dove
dopo dieci anni fondò la Trisha Brown Dance Company, è stata
anche apprezzata disegnatrice e artista grafica e la sua ricerca
di un linguaggio originale legato a quel movimento astratto, che
è uno dei punti forti della sua arte, si è svolta in contatto
col mondo artistico, trovando ospitalità e presentazioni in
gallerie e musei.
A Spoleto grande danza, omaggio a Trisha Brown
dopo apertura con Pina Baush i capolavori maestra dell'astratto