Umbria

Laura Luchetti, ora un film da La bella estate di Pavese

Nuova direttrice festival Spello, vorrei un arcobaleno di film

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 LUG - La preparazione del nuovo film, tratto dalla novella La bella estate di Cesare Pavese, "che gireremo a Torino a settembre", due serie in cantiere, tra le quali una ispirata dalle storie della fumettista cult Fumettibrutti, alias di Josephine Yole Signorelli ("è in scrittura, per ora preferisco ancora non svelare troppo") e un nuovo debutto, come direttrice del Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri (la 12/a edizione, la prima curata da lei, si terrà dal 10 al 19 marzo 2023). Sono fra i prossimi traguardi di Laura Luchetti, cineasta pluripremiata già autrice, fra gli altri, dell'intenso Fiore gemello e una miniserie innovativa come Nudes (all'origine l'omonimo teen drama norvegese) per Raiplay, che tratta il tema del revenge porn. "La proposta del festival di Spello è stata una grande sorpresa - spiega all'ANSA -. E' un appuntamento meraviglioso, che premia le eccellenze del cinema, non attori e registi, ma gli altri artisti del set, come costumisti, scenografi o gli organizzatori e io ho deciso di introdurre riconoscimenti anche per il casting e per l'animazione. Conoscevo il festival perché avevo preso due anni fa il premio Olmi e un anno fa ero in giuria. Spero di fare bene come il precedente direttore artistico, Fabrizio Cattani, che ha ha fatto un bellissimo lavoro. Sono superfelice". Nella selezione "l'unica linea che seguirò è di film belli e che portino emozioni e un coro di voci diverse, titoli sia difficili, che per tutti i gusti, dal cinema di fiction al documentario, all'animazione. Ci sarà un premio anche per le opere prime w seconde. Vorrei che ci fosse un arcobaleno di titoli guardando a tutti i generi, senza fare nessun tipo di esclusione o favoritismo". Venendo al suo prossimo film, "nasce da una bellissima novella di Pavese, La bella estate. E' un romanzo di formazione sensuale di una sedicenne, che si appresta a vivere la propria sessualità e cerca di capire chi vuole amare. Penso sia una storia sulla libertà più grande, quella di amare chi si desidera e questo il grande Pavese lo diceva già in un libro scritto nel 1949". (ANSA).
   

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