La cosa a cui tiene di più, che sente come una sua vittoria è di avere fatto nascere l'anestesia pediatrica a Perugia, dove non c'è mai stato un ospedale dedicato ai più piccoli la professoressa Simonetta Tesoro, medico anestesista rianimatore di riferimento pediatrico, andata in quiescenza dopo 42 anni di servizio all'ospedale di Perugia. "Voglio che non finisca e spero ci sia la volontà di continuare quello che ho fatto" afferma rispondendo all'ANSA. Tesoro è stata "un punto di riferimento per giovani e colleghi", come l'ha salutata in una nota l'Azienda ospedaliera di Perugia per un servizio "svolto con passione e professionalità". "Forse sono una delle poche ad arrivare a 42 anni di servizio - dice -, molti fuggono prima invece io sono rimasta fino alla fine anche se gli ultimi due sono stati molto difficili per noi anestesisti". Lascia la professione, quindi, sapendo cosa ha portato con la sua attività ma è speranzosa sul fatto che si possa continuare nel solco tracciato. "Le teste, gli uomini e le donne ci sono, basta solo averli questi posti" dice. Il suo primo incarico, negli anni '80, è stato al reparto di Ematologia dell'Ospedale di Perugia, sotto la direzione del professor Pasqualucci, per poi avvicinarsi alla Chirurgia pediatrica. Laureata presso l'Università degli Studi di Perugia, dove ha conseguito anche la specializzazione in Anestesia e rianimazione, la sua formazione si è nel tempo concentrata sul paziente pediatrico. È stata coautrice della stesura delle linee guida organizzative italiane sull'anestesia pediatrica e presidente di Sarnepi, Società scientifica di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica italiana. Un riconoscimento, quest'ultimo, che le è stato dato per il lavoro svolto in materia. La professoressa Tesoro, inoltre, ha collaborato con la struttura complessa di Neonatologia per la realizzazione di interventi di chirurgia pediatrica neonatale e specialistica: oculistica, otoiatrica, neurochirurgica e cardiochirurgica. Ha insegnato Anestesiologia per quasi trent' anni al Corso di laurea in Medicina e chirurgia e alla Scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione dell'Università degli studi di Perugia. "In Umbria dove non abbiamo un ospedale pediatrico - ricorda ancora Tesoro - ho implementato la chirurgia pediatrica, una lotta fatta per non far andare fuori regione i bambini umbri". Un'avventura iniziata con day surgery pediatrica che la vede come artefice in Italia. "In Umbria - precisa ancora Tesoro - non c'è una tradizione sotto il profilo pediatrico e anche per interventi banali eravamo costretti ad emigrare. Invece poi, in un ospedale non pediatrico e circondanti da ospedali pediatrici di altre regioni vicine, molti ragazzi sono stati operati qui da noi. Avere sviluppato la chirurgia pediatrica neonatale, che prima nessuno riusciva a fare, ha consentito di non aver più questa migrazione in uscita. Ogni età pediatrica ha una fisiologia e farmacologia diversa da quella dell'adulto e ci vuole un impegno superiore. Ma visto che c'erano competenze e professionalità mi sono detta, perché non usarle anche per poter l'anestesia pure in un piccolo paziente?". Per Tesoro "non è stata una lotta contro i mulini a vento, perché con il confronto mi sono fatta valere". La professoressa lascia "un bel gruppo di colleghi, soprattutto i più giovani, medici preparati che non si sottraggono alle proprie responsabilità". "Sono contenta - aggiunge -, negli anni siamo riusciti a mantenere l'expertise acquisita e trasmetterla ai più giovani. Se Perugia continuerà a servirsi di questa esperienza allora avrò fatto un buon lavoro - conclude Tesoro -, ma il successivo passo è quello di puntare all'intensivismo pediatrico".
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