Umbria

Bettarelli, Giunta responsabile rinvio apertura

"Dopo disastro su tortora selvatica" sottolinea consigliere Pd

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 08 SET - "Dopo il disastro combinato sulla preapertura della caccia alla tortora selvatica, concessa, di fatto, solo nelle aree servite da segnale telefonico, la Giunta Tesei si rende protagonista di un altro fatto assai grave, risultando la principale responsabile del rinvio dell'apertura della stagione venatoria al 4 ottobre": lo sostiene il consigliere regionale del Pd Michele Bettarelli, vicepresidente dell'Assemblea legislativa. "Se solo l'Assessore Morroni avesse rispettato i tempi di approvazione del calendario venatorio entro il 15 giugno, invece che lincenziarlo solo il 5 agosto, anche al netto di eventuali ricorsi al Tar, la caccia in Umbria si sarebbe potuta regolarmente svolgere nei tempi previsti" aggiunge.
    "E invece - rileva Bettarelli - non è stato così. Peraltro su questi temi, la stessa Commissione regionale competente è ormai divenuta un campo di battaglia, in cui gli stessi consiglieri della Lega non hanno ancora capito se sono in maggioranza o all'opposizione. Il risultato è che cacciatori umbri dovranno rimandare questo appuntamento a causa della sciatteria di un Governo regionale che, a parole, dice di essere dalla parte dei cacciatori. ma che, di fatto, escogita ogni stratagemma per mettere i bastoni tra le ruote al mondo venatorio, che giustamente rivendica una mancanza di coinvolgimento e considerazione.
    La Regione ancora oggi potrebbe fare molto. Innanzitutto servirebbe che l'Assemblea legislativa dedicasse una seduta alle problematiche del mondo faunistico-venatorio in cui riconsiderare certe scelte e riprogrammare un modello maggiormente inclusivo e virtuoso. La Giunta regionale potrebbe adottare nuovi provvedimenti maggiormente estensivi e di certo più coerenti con le normative regionali ed europee di settore che forse non conoscono abbastanza. Auspichiamo pertanto che in futuro ci sia innanzitutto maggiore attenzione e rispetto di quanto è previsto dalla legge quadro 157 e che tutte le componenti del mondo venatorio vengano effettivamente ascoltate e coinvolte, affinché l'Umbria torni ad essere come un tempo una regione all'avanguardia in questo settore". (ANSA).
   

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