(ANSA) - PERUGIA, 08 NOV - "Ho incontrato Amanda Knox ma
rimango assolutamente convinto di quello che è stato il nostro
impianto accusatorio": a dirlo è l'ex magistrato Giuliano
Mignini. Il quale torna con l'ANSA sulle sue dichiarazioni
riportate dal Corriere dell'Umbria e da altri media.
L'incontro tra l'allora sostituto procuratore che diresse le
indagini sull'omicidio e l'americana, condannata e poi
definitivamente assolta per il delitto al quale si è sempre
proclamata estranea, risale al giugno scorso. "Dopo che lei - ha
ricordato - aveva più volte chiesto di vedermi. Ora che sono in
pensione e posso dire di essere solo un privato cittadino ho
ritenuto giusto incontrare una persona che si era ritenuta
vittima di pregiudizi. Ho sempre parlato con le persone e tengo
a sottolineare che ho finito la carriera con il riconoscimento
della massima professionalità".
"Con Knox abbiamo anche parlato del processo - ha detto ancora
Mignini - e le ho fatto notare alcune delle sue contraddizioni.
In particolare che da dove sostenevano di trovarsi la sera del
delitto lei e Raffaele Sollecito (anche lui definitivamente
assolto - ndr), a casa di quest'ultimo, era impossibile vedere
l'abitazione dove venne uccisa Meredith e che quindi lei non
poteva sapere cosa accadeva lì come invece ha fatto".
Secondo il magistrato Knox "non capisce cosa è accaduto da un
punto di vista processuale". "Non aveva - ha sottolineato - il
minimo rancore nei mei confronti, non c'è ostilità. Forse in
questi anni lei è anche maturata".
Mignini ha comunque ribadito che da parte sua non c'è stato
alcun cambio di idea sui fatti di via della Pergola. "Proprio in
questi giorni - ha concluso - è in stampa il mio libro sul
delitto che già so non piacerà agli innocentisti". (ANSA).
Ex pm Meredith, incontrato Knox ma mie idee non cambiano
"Non ostilità ma le ho fatto notare contraddizioni" dice Mignini