(ANSA) - PERUGIA, 03 DIC - «Il 2 dicembre dello scorso anno
moriva l'arcivescovo Giuseppe Chiaretti, che ha guidato la
nostra diocesi dal gennaio 1996 al luglio del 2009, spendendosi
con mente e cuore di pastore». Lo ha ricordato l'arcivescovo
mons. Ivan Maffeis, all'inizio dell'omelia della celebrazione
eucaristica tenutasi nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia
il 2 dicembre. Concelebranti sono stati il cardinale Gualtiero
Bassetti, mons. Marco Salvi, mons. Mario Ceccobelli, vicario
generale dell'arcivescovo Chiaretti, mons. Fausto Sciurpa e
alcuni dei sacerdoti ordinati presbiteri dal presule defunto tra
cui il nipote don Antonio Paoletti.
Mons. Maffeis ha ricordato le parole pronunciate da Chiaretti il
giorno del suo arrivo in diocesi: "Il Signore è presente tra i
poveri, quale che sia il tipo di povertà. Se vi entriamo dentro
con amore, stiamo servendo il Signore". "Quello stesso giorno -
ha continuato Maffeis - avrebbe salutato il popolo perugino con
queste parole: 'Vengo per servire la comunità cristiana, che
coincide quasi del tutto con la comunità civile, portandovi
l'impegno e la speranza che nascono dalla fede'. Alla fine del
suo mandato tra noi, mons. Chiaretti aveva chiaro che tale
coincidenza tra la comunità cristiana e quella civile non
esisteva più; lungi dal rassegnarsi, ribadiva l'urgenza - sono
parole sue - di 'rinnovare la Chiesa diocesana nelle sue
strutture missionarie e nella sua pastoralità".
"Il suo servizio - ha ricordato ancora mons. Maffeis - si è
concretizzato in alcune iniziative particolarmente rilevanti: il
primo Convegno ecumenico nazionale sul Padre Nostro; il
Congresso eucaristico diocesano; la visita pastorale
all'arcidiocesi; il Sinodo diocesano".
"Proprio presentando il Documento sinodale - ha evidenziato
l'arcivescovo Maffeis - mons. Chiaretti dava un nome ad alcuni
fattori inediti, che avrebbero trasformato radicalmente il
nostro tempo: 'Gli sconvolgimenti delle guerre che hanno creato
profughi, la vasta immigrazione regolare e clandestina,
l'impressionante sviluppo della scienza e della tecnica, i mix
religiosi autoctoni, la fede cristiana che da anagrafica deve
diventare adulta e operosa, i profondi cambiamenti culturali e
sociali'". (ANSA).
Celebrato il primo anniversario morte di mons.Chiaretti
Mons.Maffeis, fu rinnovatore della Chiesa diocesana