(ANSA) - PERUGIA, 03 AGO - Furono 1.700 le frane ad essere
state innescate dalle violente piogge che il 15 settembre 2022
colpirono Marche e Umbria.
Le piogge estreme del 15 settembre 2022, che colpirono parte
delle Marche e dell'Umbria settentrionale provocarono gravi
danni, tra cui piene improvvise dei torrenti e movimenti
franosi, e gli effetti sono stati ora censiti in dettaglio. "Le
frane che abbiamo cartografato sono uno degli effetti al suolo
causati da piogge mai registrate in quella zona dell'Italia: il
cambiamento climatico, infatti, sta alterando i modelli di
precipitazione, producendo eventi sempre più estremi
caratterizzati da piogge molto intense", ha detto Federica
Fiorucci, ricercatrice del Cnr-Irpi che ha coordinato il gruppo
di rilevamento.
"L'evento pluviometrico che ha innescato le frane ha colpito
un'area di circa 5.000 km2 e ha avuto un picco di intensità di
419 mm in 9 ore, queste piogge hanno trovato un suolo in
sostanziali condizioni di siccità". Un lavoro di mappatura che
servirà anche per identificare per il futuro le aree soggette a
maggiori rischi e sviluppare sistemi di allerta precoce, nonché
dare supporto alla pianificazione di interventi sul territorio.
"Questo studio - ha aggiunto Michele Santangelo del Cnr-Irpi
e primo autore dell'articolo - può aiutare a implementare linee
guida per lo sviluppo urbano e norme edilizie per garantire la
sicurezza pubblica, nonché eventuali restrizioni specifiche, che
permetterebbe di regolare la costruzione di infrastrutture
critiche o l'insediamento in zone ad alto rischio, per tutelare
l'uomo e le infrastrutture stesse". (ANSA).
Nell'alluvione Marche-Umbria del 2022 attivate 1700 frane
Censiti danni dovuti a oltre 400 mm di piogge in 9 ore