La scossa di terremoto che il 24 agosto 2016 rase al suolo Amatrice, provocando morti e distruzione, in Umbria causò gravi danni alla minuscola frazione di San Pellegrino di Norcia. Borgo poi finito di crollare con le scosse successive di ottobre di quello stesso anno. Ma ora, dopo 84 mesi, anche "la ricostruzione del centro storico del paese può assolutamente iniziare" assicura con l'ANSA Giuliano Boccanera, l'attuale facente funzione sindaco di Norcia, dopo la sospensione dalla carica di Nicola Alemanno a seguito della condanna per la realizzazione della casetta temporanea della Pro loco. "Ostinatamente rifiorire" è l'obiettivo ben scritto all'ingresso del paese.
"La novità di quest'ultimo periodo - spiega Boccanera - è l'approvazione del Piano attuativo della frazione, dove sono stati individuati 45 aggregati e adesso non resta che attendere la presentazione dei progetti".
"La ricostruzione fuori dal borgo - ricorda ancora il sindaco - è da tempo avviata e in alcuni casi i cantieri sono stati anche ultimati. I progetti tardano ad arrivare perché in molti casi ci sono delle difficoltà oggettive come nell'andare a individuare la proprietà privata all'interno degli aggregati.
Inoltre, il caro prezzi continua a influire negativamente sulla ricostruzione post terremoto nonostante tutte le manovre messe in atto per cercare di evitare gli accolli ai cittadini".
Intanto, nella frazione non c'è molta voglia di parlare e qualcuno pensa anche di andarsene. Ma lo zoccolo duro della comunità di San Pellegrino è deciso a restare e a far rivivere il borgo. Lo si capisce anche dall'angolo creato all'ingresso del paese e da quel maxi cartello con su scritto "Ostinatamente rifiorire".
Mentre su una delle due panchine colorate all'interno di quella che un tempo era la fermata dell'autobus si legge: "San Pellegrino di Norcia c'è, insieme si può". Alzando lo sguardo le foto che ricordano i momenti successivi al terremoto, tra cui quella di Papa Francesco che a sorpresa arrivò a visitare la frazione distrutta.