Umbria

Polemica per lettera vescovo Terni ai fedeli sulla legge aborto

Presule cita obbligo a far sentire battito del nascituro

Redazione Ansa

(ANSA) - TERNI, 11 SET - E' polemica a Terni dopo che il vescovo Francesco Antonio Soddu ha fatto pubblicare sul sito web della diocesi una lettera alla comunità nella quale sottolinea "l'opportunità di aderire alla campagna di raccolta firme alla proposta di legge di iniziativa popolare Un cuore che batte sulla legge sull'aborto". Facendo riferimento in particolare alla richiesta di introdurre la dicitura "il medico che effettua la visita che precede l'interruzione di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso".
    "La finalità - spiega il vescovo nella lettera della quale ha già parlato La Nazione - è di accrescere la consapevolezza della donna affinché possa decidere più liberamente e più consapevolmente se ricorrere o no all'aborto. Il suo senso è aiutare la donna a rendersi conto che ciò che ha nel grembo non è un 'grumo di cellule' ma una persona umana. Per l'esattezza, la persona di suo figlio".
    Per Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza verdi e sinistra, "la laicità dello Stato in Italia è purtroppo continuamente messa in discussione". "Purtroppo c'è una parte del Paese - aggiunge - che vorrebbe che le leggi dello Stato si fondassero su alcune convinzioni religiose invece di rispettare il pluralismo e quindi la libertà di scelta di ogni donna". "Il movimento femminista - conclude la parlamentare - continuerà a mobilitarsi e noi con loro per impedire questo clamoroso e drammatico ritorno al passato".
    L'Unione giuristi cattolici e il Movimento cristiano lavoratori, di Terni e dell'Umbria, invece, "accolgono e fanno proprio l'invito sincero" del vescovo. In una nota sottolineano quindi che "la difesa della vita fin dall'inizio, la difesa dell'innocente, la difesa della consapevole scelta della donna sono valori ed istituti non solo cristiani, ma laici e condivisi dalla Repubblica italiana che nella Costituzione li ha riconosciuti e fatti propri". (ANSA).
   

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