Umbria

Ceramiche Noi al Festival di Venezia premia Tornatore

'Abbiamo fatto un miracolo'

Redazione Ansa

(ANSA) - PERUGIA, 14 SET - La cooperativa umbra Ceramiche Noi arriva al Festival di Venezia e premia Tornatore. Dopo il Festival di Cannes, dove già da anni è presente, da quest'anno le creazioni della cooperativa, associata a Legacoop Umbria, sono state scelte dall'Associazione Producer Without Borders per premiare gli artisti in gara.
    Producer Without Borders, che è una rete globale di esperti cinematografici, legali e dell'alta finanza di cui fanno parte anche i più importanti produttori cinematografici americani, ha indicato la workers buyout di Città di Castello come sponsor ufficiale della serata.
    La cooperativa, rappresentata dal direttore commerciale Lorenzo Giornelli, è stata presente all'evento di gala organizzato al Teatro La Fenice ed alla cerimonia di premiazione a Palazzo Nani. Tra i premiati, come detto, il regista italiano Giuseppe Tornatore.
    "È un grande onore poter essere qua - ha commentato Lorenzo Giornelli - questa volta nella nostra amata Italia per poter far conoscere il Made in Italy ai più grandi addetti ai lavori cinematografici del mondo. La presenza alla kermesse ci vede riconosciuto, da illustri personaggi dello spettacolo e della finanza mondiale, il nostro amato lavoro per il quale abbiamo lottato fin dalla nostra nascita. Le nostre creazioni sono andate in mano a persone che mai avremmo pensato di poter solo avvicinare ed invece oggi siamo qua con loro, in un luogo magico, simbolo del lusso e dell'artigianalità Italiana: il Teatro La Fenice. Come sponsor ufficiale della serata, credo che ogni ulteriore parola sia di troppo, abbiamo fatto un miracolo e credo che ogni tanto dobbiamo ricordarcelo".
    Il sindaco di Città di Castello Luca Secondi si è congratulato con tutta la cooperativa Ceramiche Noi "che ancora una volta accosta il nome delle proprie eccellenze artistiche alla nostra città".
    La storia di Ceramiche Noi parte nel 2019 quando il vecchio proprietario aveva comunicato la delocalizzazione in Armenia. I dipendenti si sono uniti in cooperativa, acquistando i macchinari dalla vecchia proprietà e affittando il capannone.
    (ANSA).
   

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